Il sindaco Fabio Marin: «Con il Comune di Fonte realizzeremo un distretto commerciale. Il centro apicoltori è l’ottavo in Veneto. Consulta dei giovani e Consiglio dei ragazzi: crediamoci»
«Il nostro è un territorio davvero bello e ricco di molteplici aspetti paesaggistici, ma anche imprenditoriali e, non ultimi, sociali». Presenta così la comunità di San Zenone degli Ezzelini, il sindaco Fabio Marin, lo scorso anno riconfermato alla guida del Comune trevigiano per un ulteriore quinquennio con oltre il 75 per cento dei consensi. Posto all’estremità orientale della Marca Trevigiana, San Zenone degli Ezzelini sorge in una zona ricca di bellezze naturali. Oltre al capoluogo, sono due le frazioni del Comune, Cà Rainati e Liedolo, quest’ultima ricade all’interno della Diocesi di Padova, per un totale di 7.286 abitanti. «Non siamo lontani dal Bassanese, e il nostro territorio vede la presenza di diverse aziende orafe, il cui fatturato viene realizzato in buona parte grazie all’esportazione dei prodotti verso l’estero». A San Zenone ha sede, per esempio, la Carron costruzioni generali, uno dei marchi leader nel mondo delle costruzioni, che nello scorso mese di giugno, ha visto la prematura morte a soli 51 anni di Barbara, uno dei punti di riferimento dell’azienda. Numerose anche le aziende artigiane medio piccole di cui è disseminata tutta la zona ai piedi del Grappa. «Come tutti i centri di piccole e medie dimensioni, anche il nostro Comune soffre un po’ la crisi delle attività commerciali e proprio per rilanciare questo settore, insieme al vicino Comune di Fonte realizzeremo il distretto del commercio. Non mancano nel territorio comunale spunti per incentivare il turismo, seppur di passaggio, grazie alla vicinanza di Asolo e Bassano del Grappa». Diversi sono i monumenti meritevoli di essere visitati, segnalati dallo stesso sindaco: «La Villa Marini Rubelli, ora proprietà del Comune, è destinata a ospitare mostre temporanee e attività di promozione del territorio, mentre la barchessa, ora sede della biblioteca, ospita modelli in gesso dello scultore Francesco Rebesco. Il Colle Castellaro custodisce i resti del Castello degli Ezzelini dove, il 26 agosto 1260, ebbe fine la stirpe di Ezzelino III da Romano, con l’uccisione del fratello Alberico e della famiglia. Sulla sommità sorge il santuario della Madonna della Salute, decorato da affreschi di Noè Bordignon e sculture di Francesco Rebesco. Lungo il pendio si incontra il vecchio cimitero dove riposano 89 vittime della grande guerra, il pittore Noè Bordignon (1841-1920), la moglie e il figlio dell’artista. All’interno della cinta muraria del camposanto si innalza la Torre campanaria dell’antica Pieve». Da qualche mese a Liedolo è attivo il Centro apicoltori: è l’ottavo in Veneto, nato dopo il trasferimento di quello di Borso del Grappa e rappresenta un nuovo punto di riferimento per gli apicoltori della zona, in particolare del territorio Monte Grappa. Il centro offre formazione e assistenza tecnica, divulgazione sull’importanza dell’impollinazione e promozione del legame tra apicoltura, turismo e prodotti locali. Qui è anche attivo il Consiglio comunale dei ragazzi e da qualche tempo ha ripreso vigore la Consulta dei giovani, promossa dall’amministrazione comunale per coinvolgere la fascia più giovane della popolazione nella vita attiva della comunità. E sulla parrocchia “padovana” Marin sottolinea «gli ottimi rapporti che intercorrono con la comunità cristiana, con il parroco don Manuel e le associazioni che fanno riferimento alla frazione con le quali si collabora per la promozione di Liedolo».
Il parroco don Manuel Fabris: «Siamo incastonati nella Chiesa trevigiana, ma i quasi mille abitanti sono fieri di appartenere alla Diocesi di Padova. Di questa realtà si parla già dal 1223»
A Liedolo si trova l’unica parrocchia padovana (quella di San Lorenzo) del Comune trevigiano di San Zenone degli Ezzelini, il cui territorio è quasi tutto appartenente alla Diocesi di Treviso. «Siamo incastonati nella Chiesa trevigiana, ma i quasi mille abitanti della frazione di Liedolo sono orgogliosi di appartenere alla Diocesi di Padova», ricorda don Manuel Fabris, parroco qui da otto anni, incarico che condivide con la cura delle anime di Sant’Eulalia e Semonzo, che sono nel Comune di Borso del Grappa. Della chiesa di Liedolo si parla per la prima volta in un documento storico nel 1223, quando Ezzelino II il Monaco spartì i suoi beni tra i figli Ezzelino III e Alberico. «La chiesa di San Lorenzo di Liedolo, con il suo rettore Guibellino, è elencata nella decima papale del 1297 tra quelle della pieve di Santa Eulalia, che è considerata la chiesa matrice», sottolinea don Fabris. Nel 1746 il cardinale Carlo Rezzonico la trovò esigua per l’accresciuto numero di abitanti, e ne suggerì l’ampliamento, cosa che avvenne a inizio dell’Ottocento. Altri lavori e ristrutturazioni furono eseguiti alla fine di quel secolo e all’inizio del Novecento, con il restauro della facciata e del campaniletto che fa corpo con la chiesa. Successivamente fu edificato un nuovo campanile staccato, che venne inaugurato il 5 settembre 1932, alto ben 68 metri. Nove anni dopo, il 19 luglio 1941, fu consacrata la chiesa. «Le tre comunità che mi sono affidate sono autonome, ma lavorano insieme. A Liedolo, che ha degli ampi spazi esterni, svolgiamo tutte le attività estive: la scorsa estate avevamo ben 136 ragazzi, oltre a una ventina di educatori, attività che in inverno svolgiamo invece a Semonzo». La catechesi viene svolta in maniera autonoma dalla parrocchia di Liedolo, mentre le attività rivolte agli adolescenti sono proposte in modalità unitaria. Molto partecipato anche il campo scuola estivo con 150 presenze, che vede insieme bambini e ragazzi di età diverse: «È una attività molto gradita, tanto che in poche ore esauriamo tutti i posti disponibili», evidenzia don Manuel. Buona la frequenza alle messe domenicali che sono due e a quella vigiliare del sabato pomeriggio. Nel 2025 Liedolo vedrà anche un sacerdote novello, don Mattia Gardin, ora diacono, che ha studiato in seminario a Treviso e qui sarà ordinato e incardinato. A Liedolo è presente la scuola materna parrocchiale Sacri Cuori, che attualmente vede la presenza di 35 bambini, alcuni dei quali da fuori parrocchia, a testimonianza del buon livello di servizio offerto dalla comunità, anche dopo la partenza definitiva delle suore tre anni fa. Il senso di appartenenza alla comunità degli abitanti di Liedolo si manifesta anche nel comitato parrocchiale “Liedolo in festa”, che cura alcuni appuntamenti nel corso dell’anno. Significativa è la Festa della Madonna della cintura, che si svolge l’ultima domenica di agosto. Durante i giorni della sagra, viene proposto un ricco programma di appuntamenti religiosi, ai quali si affiancano anche quelli di carattere ricreativo. Da segnalare anche la partecipata “Camminata di primavera” sulle colline adiacenti Liedolo, come anche il “Bati marso”: si tratta di una antica tradizione veneta che consiste nel passare attraverso le vie del paese battendo su bidoni vuoti, su barattoli di latta, o utilizzando strumenti particolari e ingegnosi, per produrre un forte baccano in grado di “svegliare la primavera” e richiamarla a ravvivare gli animi dopo il lungo torpore dei mesi invernali. Un’occasione importante anche per sensibilizzare su temi quali il rispetto dell’ambiente.
