Chiesa | Presepi
Presepe ad Arino. Con Norcia nel cuore
Come da tradizione, al termine della messa di mezzanotte del 24 dicembre, Arino inaugura il suo presepe. E il cuore va a Norcia.
Come da tradizione, al termine della messa di mezzanotte del 24 dicembre, Arino inaugura il suo presepe. E il cuore va a Norcia.
Realizzato da una quindicina di volontari in otto settimane di lavoro, rimarrà aperto tutti i giorni fino all’otto gennaio e su prenotazione fino alla prima domenica di febbraio. Due mesi di lavoro per allestire una scenografia che ha del cinematografico, e che riproduce con dovizia di particolari il centro di Norcia, l’antica città devastata dal terremoto in Centro Italia del 2016. Ecco quindi che la Natività trova posto fra lo splendido palazzo pubblico e la basilica di San Benedetto così come si presentavano prima del sisma e come sono ancora vivi nei ricordi dei parrocchiani di Arino: «Alcuni anni fa ci siamo recati in pellegrinaggio – ricorda il parroco, don Sergio d’Adam – presso il santuario di San Benedetto, e abbiamo celebrato la messa nella cripta che è stata sepolta dalle macerie».
La vita può rinascere, la fede e la speranza sono più forti di ogni evento distruttivo che pure può mettere alla prova il fisico e il morale degli uomini: è questo essenzialmente il messaggio del presepe di Arino per quest’anno. Un legame con Norcia che è per il momento solo ideale, anche se nelle intenzioni degli organizzatori c’è la volontà di far conoscere questo piccolo tributo alla città del santo abate. Un simbolo, una testimonianza che anche nel cuore della provincia veneziana c’è qualcuno che ricorda le sofferenze e condivide le speranze dei nursini per il futuro, al punto da scegliere la città umbra come culla per la Natività.