La risposta a questa domanda non è semplice, perché sempre più ci si accorge che non esiste l’omosessualità, ma ci sono persone con orientamento omosessuale e ci sono tanti modi di vivere questo orientamento.
A volte sembra esserci una discrepanza tra le dichiarazioni dottrinali e la prassi pastorale. Se si parla in generale si può anche immaginare l’omosessualità come realtà monolitica, mentre se si tiene conto delle persone con la loro storia e unicità, come si cerca di fare nell’approccio pastorale, bisogna guardare alla varietà degli orientamenti omosessuali. La posizione dottrinale è riassunta nel Catechismo della Chiesa cattolica (2357-2359). Emergono come centrali questi elementi: distinzione tra orientamento e atti (l’orientamento omosessuale non è considerato un peccato, mentre gli atti omosessuali sono ritenuti disordinati); rispetto per le persone (le persone con orientamento omosessuale devono essere accolte con rispetto, compassione e delicatezza, evitando ogni forma di discriminazione ingiusta); chiamata alla castità (come tutti i cristiani, le persone con orientamento omosessuale sono chiamate a vivere la castità in modo corrispondente al proprio stato di vita); peculiarità del matrimonio (l’unione tra due persone dello stesso sesso ha caratteristiche diverse dal matrimonio tra un uomo e una donna e pertanto non può essere equiparata al matrimonio). L’approccio pastorale, che cerca di tener conto dell’unicità delle storie si può trovare ben riassunto nelle parole e nei gesti di papa Francesco. Più volte il pontefice ha affermato l’accoglienza e il non giudizio della persona che vale per tutti: c’è la chiara consapevolezza che ogni persona è una creatura voluta da Dio, e ha diritto di essere accolta e amata nella propria famiglia per quello che è, proprio come Dio ama tutti i suoi figli così come sono. La grazia di Dio, offerta in Cristo, e che la Chiesa ha il compito di amministrare nella logica della comunione attraverso la carità celebrata e testimoniata, è destinata a ogni persona, perché possa camminare verso Colui che è la fonte della vita e dell’amore.
Don Nicola Ban Docente di Psicologia Pastorale – Studio Teologico Interdiocesano di Gorizia-Trieste-Udine
