Era il 29 agosto 2020 quando – in una tregua della pandemia da Covid-19 – il vicesindaco di Padova Andrea Micalizzi poteva annunciare l’abbattimento dell’ultima palazzina del complesso Serenissima di via Anelli, alla Stanga, quello che per anni era stato il “Bronx patavino”. Il luogo del degrado aveva anche trovato, nell’estate del 2006, un simbolo in quel “muro” che non era fatto di mattoni ma in realtà era una rete di recinzione lunga 80 metri e alta tre. I lavori di demolizione delle sei palazzine fatiscenti (per 288 mini-alloggi da 28 metri quadrati l’uno), costruite per gli studenti nel 1970, erano iniziati il 9 dicembre 2019. L’impegno assunto dall’amministrazione pilotata da Sergio Giordani, con l’obiettivo di riqualificare il Quadrante est, era rappresentato dall’edificazione in quella sede della nuova questura. Ora il lungo iter burocratico sta per giungere a conclusione. «Nel 2021 abbiamo concordato una convenzione con il Ministero dell’interno» riassume il vicesindaco Andrea Micalizzi, che nel suo pacchetto di deleghe, oltre ai lavori pubblici, alle infrastrutture e al patrimonio, ha proprio le competenze relative alla nuova questura e al coordinamento e sviluppo del Quadrante est. «A noi – ricorda Micalizzi – serviva l’ex caserma Prandina, che era del Demanio. Loro invece avevano bisogno di un’area in cui realizzare la nuova questura. Pertanto abbiamo comprato l’ultima palazzina e l’abbiamo demolita. Poi abbiamo bonificato il terreno e lo abbiamo ceduto allo Stato, perché ci realizzasse la questura. In cambio abbiamo avuto l’area dell’ex caserma Prandina per farne un parco. Così abbiamo preso i proverbiali due piccioni con una fava». Ma perché il Comune di Padova è stato coinvolto nella procedura di realizzazione della nuova questura? «Contento del nostro operato e apprezzando la nostra velocità nello sbrigare le pratiche – risponde il vice di Sergio Giordani – il Ministero dell’interno ci ha chiesto di fare da stazione appaltante». L’intesa è stata approvata in giunta con la delibera 766/2021, con la quale l’amministrazione municipale si è anche assunta l’impegno di svolgere per conto del Viminale tutte le procedure (dall’affidamento della progettazione alla conclusione del collaudo dell’opera). Il 31 maggio 2022, con la delibera di giunta 302, è stato approvato il Documento preliminare alla progettazione della nuova questura, che poi è stato aggiornato l’8 giugno 2023, con la delibera di giunta 294. «Quindi, d’accordo con Questura di Padova e Viminale, abbiamo stilato e pubblicato il bando per la progettazione. Abbiamo individuato un team di progettisti, di cui è capofila F&M Ingegneria di Mirano; inoltre possiamo contare su Luciano Schiavon, l’ingegnere che ha progettato il Net Center».
In questo momento, pertanto, è in corso la progettazione definitiva della questura, che sarà consegnata entro l’estate. Poi bisognerà fare quella esecutiva. «L’opera – sottolinea il vicesindaco – costerà 62 milioni di euro, già messi a disposizione dallo Stato per le varie progettazioni e per i successivi stati di avanzamento dei lavori. Quando il progetto definitivo avrà superato il vaglio del Ministero dell’interno, passeremo al progetto esecutivo e a seguire si arriverà al bando per la realizzazione. Sarà un edificio importante, a sei piani. Probabilmente il cantiere potrebbe partire a fine 2026». Questo intervento cambierà completamente il volto di questo quadrante urbano. «Da zona degradata questa diventerà una zona di pregio della città. Teniamo conto che in via Anelli passerà il tram, ovvero la linea 2 che collegherà Vigonza a Rubano. Quindi, chi un tempo abitava nella zona e vedeva le palazzine degradate, fra un po’ avrà il tram e la questura. E quindi assisteremo a una riqualificazione straordinaria, epocale, di quella zona. Cambierà il panorama, cambieranno i servizi. La nuova questura porterà con sé un indotto significativo, sia sotto il profilo economico che dal punto di vista sociale nel senso che la zona diventerà più attrattiva; le case che, in seguito alle vicende di via Anelli, avevano perso valore, ora invece con questi futuri interventi, già si stanno rivalutando. È un’operazione che porta ricchezza anche a quei proprietari che hanno vissuto il periodo della svalutazione e della mortificazione della zona. Mentre un tempo la gente scappava da quel quartiere, oggi diventa anche un posto interessante dove andarci a vivere. Stiamo attuando una riqualificazione urbanistica, che è anche economica e sociale».
Sarà il Ministero dell’interno a dire l’ultima parola sul Progetto di fattibilità tecnico-economica della nuova questura che, in linea con le normative del Pnrr, è stato messo a punto dal team di progettisti capitanato da F&M Ingegneria spa di Mirano (Venezia). Quando anche il Consiglio comunale avrà esaminato gli aspetti di carattere urbanistico, si passerà al progetto esecutivo, per il quale serviranno altri 180 giorni. L’area, di oltre 13.400 metri quadrati, verrà suddivisa in due parti: una sarà protetta con la recinzione; un’altra ospiterà gli uffici aperti all’utenza esterna (in primis per passaporti e permessi di giorno). Tremila metri quadrati saranno dedicati al Giardino della convivenza, che favorirà la socialità. Per la realizzazione della nuova questura serviranno tre anni di cantiere. L’inaugurazione è prevista per il 2031. In via Anelli opereranno ben 700 agenti. Va ricordato che gli attuali uffici di piazzetta Palatucci sono frequentati, quotidianamente, da mezzo migliaio di utenti che fanno riferimento all’ufficio Immigrazione; da altri 350-400 cittadini per i passaporti; da un ulteriore centinaio di persone per sbrigare le altre pratiche burocratiche.
Il muro di Via Anelli. Frammenti di vita e di lotta per la casa (di Bepi Zambon e Paolo De Marchi, BeccoGiallo, 184 pp., novembre 2024) è un’inchiesta a fumetti che ricostruisce, 20 anni dopo, la realtà sociale dei migranti, le motivazioni degli attivisti, gli umori della città, il contesto politico attorno a via Anelli, e racconta cosa sono oggi i problemi della casa e dell’accoglienza degli stranieri.