«Quando, tre anni fa sono venuti a propormi di ripristinare l’osservatorio astronomico, mi sono detto: “Perché no? L’idea mi sembra buona”. Padre Stefano Visintin, abate di Praglia, laureato in Fisica con specializzazione in Nucleare, racconta come ha sposato la proposta, presentata da un gruppo di astronomi e astrofisici veneti, di trasformare l’antica specola in un osservatorio astronomico di moderna concezione. «L’osservatorio – puntualizza l’abate – era stato predisposto negli anni Cinquanta e ha funzionato fino agli anni Settanta. C’era anche una stazione meteorologica, poi rimasta inutilizzata». Ora, al posto della vecchia cupola grigia, metallica, ce n’è una bianca che racchiude il nuovo osservatorio “remotizzato”, dotato di un telescopio professionale con specchio da 50 centimetri di diametro (un Pro Rc 400 f8 Ritchey-Chrétien), donato da Officina Stellare di Sarcedo (Vicenza), azienda specializzata nella produzione di strumentazione opto-meccanica di alta precisione. L’osservatorio, finanziato grazie a un contributo di 89 mila euro della Fondazione Cariparo, viene inaugurato domenica 13 luglio, alle 20.30, in occasione della manifestazione “Per aspera ad astra. Un viaggio dalla terra alle stelle”, che si tiene all’abbazia dal tardo pomeriggio fino a mezzanotte. Per Praglia si tratta, in realtà, del ripristino di un’antica tradizione. Nella specola dell’abbazia, durante la Seconda guerra mondiale, furono messi al sicuro, per proteggerli dai bombardamenti, i cavalli bronzei della basilica di San Marco. Negli anni Cinquanta del secolo scorso la Specola fu attrezzata come osservatorio astronomico, grazie all’impegno di padre Giuseppe Tamburrino e fra’ Corrado Valerio. L’attività venne sospesa alla fine degli anni Sessanta e la Specola venne dismessa nel 1974. Alle 17 è l’artista Carolì (l’italo-argentina Carolina Bianco) ad aprire il cartellone delle iniziative guidando “Lo spazio delle stelline”, un angolo di letture animate e laboratori di stelle per bambini e ragazzi dai sei ai dodici anni. Alle 18.30 Stefano Polato, lo chef di Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano, specializzato in cucina consapevole e space food, illustrerà invece il legame che unisce la cucina degli astronauti alla nostra vita quotidiana. È prevista (ma i posti disponibili sono un centinaio) la possibilità di degustare alcune portate. Alla stessa ora l’associazione Asgard proporrà una sessione di giochi da tavolo a tema astronomico. È anche prevista un’esposizione di artigianato, di brocantage (oggetti vintage e antiquariato) e di prodotti a chilometro zero. Naturalmente si potranno sorseggiare i rinomati vini dell’abbazia. Alle 21 l’astronoma Caterina Boccato, ricercatrice dell’Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf) ed esperta di divulgazione scientifica, parla di “Uno, nessuno e centomila sistemi solari”. Infine, dalle 22 alle 23, gli astrofili dell’osservatorio di Padova proporranno una suggestiva osservazione del cielo estivo. L’osservatorio di Praglia non è una struttura amatoriale ma verrà gestito da remoto dagli studiosi dell’Inaf, che operano alla stazione di Asiago: la struttura sarà aperta, “in presenza”, per le visite delle scolaresche o per incontri didattici. «Se vorranno utilizzare i dati della nostra stazione – spiega l’abate Visintin – astronomi e astrofisici faranno una prenotazione e si collegheranno a distanza. L’osservatorio rappresenta una bella opportunità. Alzando lo sguardo verso il cielo, potremmo far incontrare i giovani e invitarli a parlare di scienza e di fede».
Letture animate, laboratori, artigianato, cucina, giochi da tavolo: una serata tra la terra e le stelle, un’esperienza che intreccia spiritualità, scienza e creatività in un contesto unico e senza tempo, per inaugurare il nuovo osservatorio di Praglia. Evento su prenotazione su Eventbrite.