Fatti
«Saranno i Giochi della sostenibilità e dell’innovazione». Così, il 28 agosto, presentando a Longarone le due torce, olimpica e paralimpica, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha definito la doppia kermesse – Olimpiadi e Paralimpiadi – che scatterà venerdì 6 febbraio 2026 (quando a Milano, nello stadio di San Siro, verrà acceso il braciere) e che vedrà 3.500 atleti, provenienti da 93 Paesi, contendersi 195 medaglie in 16 discipline olimpiche e sei sport paralimpici. «Stiamo rinnovando, ringiovanendo e dando nuove prospettive alle generazioni che oggi vivono la montagna e che la vivranno nei prossimi decenni» ha aggiunto Zaia, che assisterà alle gare da tifoso. Oltre a Cortina d’Ampezzo, Milano e Verona (il capoluogo scaligero ospiterà il 22 febbraio la cerimonia di chiusura dei Giochi invernali e il 6 marzo quella di apertura delle Paralimpiadi), le sedi di gara saranno Rasun-Anterselva, Bormio, Livigno, Predazzo e Tesero.
Ma a che punto sono i lavori? E quanto costeranno i Giochi?
Prima della pausa estiva la Camera ha dato il via libera al decreto legge Sport che, oltre alla nomina di un commissario straordinario per le Paralimpiadi (l’ingegnere rodigino Giuseppe Fasiol), ha stanziato ulteriori 328 milioni di euro a copertura della spesa. Altri 30 milioni sono stati assegnati al ministero dell’Interno e 13 a quello della Difesa per potenziare le misure di sicurezza attorno alle sedi olimpiche: questi 43 milioni di euro, ha puntato il dito l’associazione Libera di don Luigi Ciotti, che ha promosso la campagna di monitoraggio Open Olympics 2026, «sono stati prelevati dal Fondo di solidarietà destinato alle vittime di mafia, usura ed estorsione mafiosa».
I dati dell’operazione Olimpiadi invernali li ha riassunti, il 26 maggio 2025, la consigliera regionale Elena Ostanel (Veneto che vogliamo) nell’interrogazione a risposta scritta numero 729. Nel bilancio 2024 di Simico spa, Società infrastrutture Milano Cortina 2020-2026, si legge che la società è incaricata dell’attuazione di 67 interventi e del monitoraggio di altri 27, per un valore complessivo pari a 3,384 miliardi di euro. Orbene, al 31 dicembre 2024, su un totale di 94 opere (31 funzionali ai Giochi, 67 di lascito per le comunità), soltanto sei risultavano concluse, 40 in esecuzione, otto in gara, 40 in progettazione. Solo 31 opere risultano strettamente funzionali ai Giochi.
Dal sito di Simico – guidata dall’ad Fabio Massimo Saldini, che è pure commissario straordinario di Governo – si apprende, dopo gli ultimi aggiornamenti intervenuti ad agosto 2025, che gli interventi previsti ammontano a 98 (47 impianti sportivi e 51 infrastrutture di trasporto). L’8 giugno, al convegno “Aspettando Milano Cortina 2026”, Fabio Massimo Saldini ha precisato che in Veneto si realizzeranno 23 opere: 13 sportive (261 milioni) e 10 di trasporto (1,3 miliardi). Lo sforzo economico della Regione è pari a 127 milioni di euro.
Ma ai costi delle infrastrutture, pari a 3,4 miliardi di euro, come ha spiegato al meeting di Rimini il ministro dello sport Andrea Abodi, vanno aggiunti i costi per l’organizzazione, pari a 1,9 miliardi, gestiti dalla Fondazione Milano Cortina 2026, guidata dall’ex presidente del Coni, Giovanni Malagò. Insomma, sono stati abbondantemente superati i 5 miliardi di euro.
La viabilità
In seguito alle frane che hanno interessato quest’estate la strada statale 51 di Alemagna, chiusa e riaperta più volte, il consigliere regionale di Alleanza verdi e sinistra, Andrea Zanoni, ha chiesto alla giunta veneta «se esista un piano di emergenza regionale specifico per garantire la continuità della viabilità verso Cortina d’Ampezzo in caso di frane o di altri eventi naturali durante il periodo delle Olimpiadi». Secondo Zanoni le strade alternative (passo Tre Croci, passo Giau e val Pusteria) «non sono sufficientemente attrezzate per sostenere un traffico intenso e potrebbero anch’esse essere soggette a criticità invernali».
Il Villaggio olimpico
Non c’è dubbio che negli ultimi mesi la macchina organizzativa ha pigiato pesantemente sull’acceleratore. A fine giugno, nel rispetto del cronoprogramma, sono state consegnate le 377 casette del Villaggio olimpico e paralimpico di Cortina, dove saranno ospitati 1.400 fra atleti e tecnici. Le casette (lunghe 8,60 metri e larghe 4,50), sono state realizzate «con materiali riciclati e universalmente accessibili» e potranno essere riutilizzate. Il taglio del nastro è previsto per il 30 ottobre. In queste settimane si sta inoltre lavorando alla realizzazione della struttura che ospiterà la mensa e la cucina, montata con moduli prefabbricati. Altre due strutture temporanee accoglieranno gli uffici, la palestra, le sale riunioni e gli ambulatori.
Corsa contro il tempo
L’impianto più chiacchierato è stato senza dubbio lo Sliding centre di Cortina, pre-omologato fra il 24 marzo e il 10 aprile con la bellezza di 1.650 discese di bob, skeleton e slittino. La pista (1.730 metri, 16 curve) è intitolata all’olimpionico Eugenio Monti. Il completamento della copertura dell’impianto e di tutti gli ambienti adiacenti alla pista è previsto per il 5 novembre. La centrale di refrigerazione ha una potenza complessiva di 4,4 megawatt, che garantiscono lungo tutta la pista la produzione del ghiaccio, la cui temperatura viene controllata da 33 stazioni di pompaggio. Il 7 luglio sono stati poi aggiudicati i lavori per il restauro del trampolino di Cortina, simbolo dei Giochi. L’intervento sul trampolino e il “grezzo” dell’edificio polifunzionale saranno conclusi prima di febbraio. Sempre a Cortina, a fine luglio, sono invece partiti i lavori di realizzazione dell’impianto di risalita Apollonio-Socrepes, che prevede l’installazione di dieci piloni, la realizzazione di tre stazioni (valle, intermedia e monte) con 50 cabine da dieci persone, capaci di trasportare 2.400 persone all’ora.
Qui Verona
A Verona sono iniziati a metà luglio i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche nei punti di accesso alla città. I lavori di riqualificazione interessano in questi mesi corso Porta Nuova, piazza Montanari, piazza Cittadella. Dopo i Giochi verranno riqualificate anche piazza Pradaval, via Valverde, via Giberti e via Città di Nimes. Il 12 agosto è scattata la procedura di affidamento per l’installazione all’Arena di rampe e passerelle per superare dislivelli, ostacoli e irregolarità della pavimentazione. Dopo la fase di realizzazione in officina, le opere verranno montate fra novembre e dicembre.
Qui Livigno
A Livigno – dove sono stati investiti 160 milioni di euro – verranno conclusi a fine novembre i lavori di realizzazione della diga in materiali sciolti, che permetterà l’innevamento dell’impianto sciistico del Mottolino, dotato di un parcheggio da 550 auto. Alcuni interventi di sistemazione a verde sono già stati posticipati alla prossima primavera.
Qui Predazzo e Baselga di Piné
A metà luglio a Predazzo (Trento) sono stati messi in funzione i trampolini per i salti: 45 milioni di euro d’investimento pubblico. Entro la fine dell’anno verrà consegnato lo stadio del ghiaccio “Ice Rink” di Baselga di Piné, dove, attraverso un investimento di 30 milioni di euro, è stata rifatta la pista di pattinaggio (30 per 60 metri) e sono state ammodernate le tribune, che potranno ospitare fino a 1.800 persone.
Biglietti
A metà luglio, come ha riferito Zaia, erano già stati venduti 750 mila biglietti per le gare; alla Fondazione erano arrivate 120 mila candidature di volontari (che stanno cercando gli alloggi da condividere). Gli aspiranti tedofori ammontano a 10 mila per le Olimpiadi e a 500 per le Paralimpiadi.