Progettare a lungo termine. Il sindaco: «Dopo un vuoto di 30 anni, abbiamo varato il Piano di assetto del territorio; ci vorrebbero 8 milioni per ridurre il rischio idraulico. Casa di comunità? Risposta per tutti»
«Abbiamo scelto una città più o meno delle dimensioni di Padova: 300 mila abitanti, che diventano 500 mila con l’area metropolitana. Con un numero di studenti universitari simile a quello del Bo. E che avesse il tram: loro già dispongono di quattro linee, gratuite per i residenti, e a fine anno verrà varata la quinta. Ci siamo fatti un’idea di questa realtà un pochino più matura della nostra, che vanta 14 mila posti auto sotterranei».
Federico Barbierato, sindaco di Abano Terme e direttore di Ascom servizi, è reduce da una “due giorni” della Confcommercio a Montpellier, in Francia. Ma quale insegnamento ne ha tratto il primo cittadino aponense per la realtà che amministra dal 2017? «Ho visto confermato un principio: ovvero che la programmazione di lungo periodo paga. Qui eravamo abituati all’idea che ogni cinque anni arriva un nuovo amministratore che butta alle ortiche i progetti del suo predecessore. Noi siamo ripartiti dalle macerie: quando siamo arrivati, c’era la Guardia di finanza negli uffici. In primo luogo, dopo un vuoto di 30 anni, abbiamo varato il Piano di assetto del territorio, per fare di Abano una città sostenibile e verde. Con il Pat abbiamo eliminato 80 ettari di cementificazione, previsti da chi ci ha preceduto. Siamo un Comune a consumo zero di territorio».
Un mese fa, la mattina del 21 agosto, un violento nubifragio ha colpito la zona termale, allagando abitazioni, locali, cantine e garage. «Noi abbiamo avviato nel 2019 una progettazione ad hoc. Abbiamo investito, insieme al Consorzio di bonifica Bacchiglione, per fare un progetto esecutivo per la realizzazione di invasi di laminazione. Aspettiamo il finanziamento di 8 milioni da parte del Governo; speriamo che qualcuno a Roma faccia il suo dovere. Ricordo che il 21 ottobre 2022 abbiamo avuto, in una sola notte di nubifragio, 8 milioni di danni, che poi non sono stati rifusi da nessuno, eccezion fatta per 300 mila euro stanziati dalla Regione per le auto rottamate. E 8 milioni è proprio la cifra che ci servirebbe per ridurre sensibilmente il rischio idraulico».
Il 2026 sarà, per Barbierato, piuttosto impegnativo. «Già sabato 20 settembre inauguriamo il Pala Magnolia, che abbiamo rifatto completamente, con il 40 per cento di contributo del Pnrr. Abbiamo sostituito, tramite Aps, tutti i 600 cassonetti stradali dei rifiuti. Abbiamo fatto un intervento sull’edilizia popolare e abbiamo poi una Casa di comunità, che verrà completata a inizio 2026 e che, portando tutta la sanità territoriale dell’Ulss dentro un unico luogo, darà una risposta non solo ai cittadini di Abano ma anche a quelli di Montegrotto e Torreglia. Avremo inoltre una struttura polifunzionale da zero a sei anni, realizzata con i fondi del Pnrr, dove c’era la caserma Primo Roc: quella darà una risposta soprattutto ai bambini del nido. Così potremo azzerare le liste d’attesa. In questi anni abbiamo anche rifatto tutta l’edilizia scolastica».
Il sindaco Barbierato si relaziona con tre parroci: don Alessio Morosinotto per il Duomo e Giarre; don Paolo Bortolato per il Sacro Cuore; don Giuseppe Galiazzo per Monteortone e Monterosso. «I rapporti sono buoni. Ci incontriamo periodicamente, di solito verso ottobre, per fare il punto della situazione, come Comune destiniamo alle parrocchie una parte degli oneri di urbanizzazione».
Il parroco: «Siamo impegnati nel dar concretezza ai ministeri battesimali. Ci piacerebbe allargare la disponibilità nell’accogliere famiglie che vivono l’emergenza abitativa»
Di tanto in tanto la linea telefonica diventa metallica. «In questo momento mi trovo ad Amman, capitale della Giordania – esordisce don Alessio Bertesso, parroco di San Lorenzo Martire di Abano Terme e insieme di Giarre – Sto compiendo un viaggio con alcune persone della nostra comunità. È un po’ la continuazione di quello che abbiamo fatto due anni fa in Terra Santa, Israele e Palestina, dove siamo stati proprio a settembre 2023, tre settimane prima che capitasse il disastro del 7 ottobre (l’attacco di Hamas a Israele, ndr). Poiché ci sono dei legami biblici anche con la Giordania, allora abbiamo deciso di completare il nostro percorso».
È un settembre davvero intenso quello di don Alessio. Domenica 7 la parrocchia del Duomo ha salutato con affetto don Stefano Gui, che il vescovo Claudio ha inviato a Roma per conseguire il dottorato in Diritto canonico «Non abbiamo scelto di fare i preti per sistemarci: siamo al servizio della Chiesa. Quindi la nostra vita è per il Signore, attraverso la Chiesa e attraverso la voce del vescovo».
A fine agosto mons. Cipolla ha però nominato un sostituto: don Alessandro Metello, che dal 21 settembre sarà vicario parrocchiale sia al Duomo di San Lorenzo che a Giarre. «Siamo grati al vescovo: non era assolutamente scontato in questo tempo di restrizione del numero dei presbiteri. Don Alessandro era da noi da tre anni, prima nell’ultima fase del seminario e poi per un anno insegnando religione. A ottobre 2024 è diventato diacono, lo scorso 8 giugno è stato ordinato sacerdote». Sempre domenica 21 viene festeggiato anche il 25° di vita religiosa suor Asha Damor, della comunità delle Ancelle del Signore, composta da suore indiane. Nell’ultima settima di agosto il Duomo ha anche vissuto la sua festa di comunità. «È andata molto bene. Nonostante il meteo non ci abbia favorito, l’affluenza è stata al di là di ogni aspettativa. Sono stati belli il clima fraterno che si è instaurato tra i volontari e il circuito culturale che è ruotato attorno alla festa». Sono stati venduti tutti i duemila biglietti che hanno consentito di raccogliere 5.000 euro, una somma da destinare agli interventi della Caritas parrocchiale. «Nonostante le fatiche di questo periodo, la gente è molto generosa».
Il nuovo anno pastorale della comunità «sarà naturalmente in sintonia con quanto la Diocesi ci sta proponendo come attuazione del Sinodo diocesano, che abbiamo vissuto intensamente. Saremo impegnati nel dar seguito e concretezza ai ministeri battesimali. Siamo un po’ in attesa di capire i passi che ci verranno proposti».
La parrocchia del Duomo sta anche riflettendo sull’utilizzo del proprio patrimonio immobiliare. «Vorremmo arrivare a una razionalizzazione, cercando di capire come potrebbero essere una fonte di sostegno per la comunità. Dal 2021 siamo in convenzione per un alloggio con i Servizi sociali del Comune. Siamo al quarto inserimento, giacché la convenzione dura al massimo 18 mesi, di nuclei familiari che si trovano a vivere un’emergenza abitativa. Con altri spazi che abbiamo a disposizione potremmo un po’ allargare questo impiego».
«Questa, in ambito abitativo, è una modalità di sintonia, ma non è l’unica con l’amministrazione municipale di Abano. Ci sono varie forme di collaborazione, soprattutto nell’ambito dei Servizi sociali. Speriamo che possa anche continuare il sostegno del Comune alle scuole dell’infanzia di Abano». Che sono tre in un territorio che conta ben cinque parrocchie: Duomo, Giarre, Sacro Cuore di Gesù (a cui è stato assegnato come parroco don Paolo Bortolato), Monteortone e Monterosso. Va ricordato che Tramonte gravita su Abano pur facendo formalmente parte del Comune di Teolo.
Situato lungo il margine nordorientale dei colli Euganei, in una zona vulcanica spenta, Abano è il principale centro delle Terme Euganee ed è una delle località fango-terapeutiche più importanti d’Europa. I suoi cittadini (20.366 a inizio 2025) sono chiamati aponensi.