Chi di noi non vorrebbe avere dei nonni che ci accompagnino per un lungo tratto della nostra vita? A differenza di un tempo, oggi è possibile, grazie alle migliori condizioni di vita, ed è abbastanza comune avere nonni di 80, 90 anni. C’è però qualcuno che supera questa soglia arrivando a 100 anni e oltre. Sono gli ultracentenari, sempre più numerosi in Italia e nel mondo, al punto che qualcuno ha deciso di riunirli in un Club speciale come quello promosso dalla Fondazione Opera Immacolata Concezione di Padova.
La onlus, presente con 12 strutture in Veneto – tra cui Padova e provincia, Thiene, Asiago, Vedelago e Oderzo, una a Gorizia e una a Mantova– venne fondata 70 anni fa per ospitare domestiche e perpetue ormai anziane e sole. Nel tempo la struttura si è espansa, allargando soprattutto la sua mission di inclusione e coesione sociale. È proprio in questo contesto che nel 2008 nasce l’idea di creare il “Club over 100 – Ricomincio da zero”, rivolto esclusivamente ad anziani che hanno compiuto o superato la soglia del secolo di vita.
Anima dell’iniziativa è Davide Ceron, educatore professionale e referente delle attività per la coesione sociale della Fondazione: «Il merito dell’idea va al nostro ex presidente professor Angelo Ferro che ha indicato la longevità come un valore che ogni anziano può portare nella società. I nostri nonni sono testimoni di vita, esempi di resilienza perché hanno superato difficoltà come due guerre mondiali ripartendo ogni volta. Per questo il nostro Club si chiama “Ricomincio da zero”: anche a 100 anni si possono trovare stimoli nuovi» racconta l’educatore.
«Il Club ha un proprio statuto, dà una tessera a tutti coloro che ne fanno parte e garantisce loro un’assistenza mirata. Preciso che la nostra Fondazione assiste ogni persona a seconda delle esigenze, infatti abbiamo anche la struttura Civitas Vitae di Padova che accoglie soggetti fragili di ogni età, il nostro supporto è intergenerazionale così come molti dei progetti che portiamo avanti. Con riguardo però a chi ha compiuto il secolo di vita proponiamo delle attività specifiche, valorizzando al massimo questi nonni e nonne speciali» continua l’educatore.
«Per tutti proponiamo diverse iniziative a partire dalle feste di compleanno, dove coinvolgiamo anche altri super anziani del territorio, gli enti locali, associazioni ecc. Poi capita anche l’anziano che non vuole clamore, lo rispettiamo come è nella nostra filosofia. È pur vero che non tutti arrivano in buone condizioni psico-fisiche a questo traguardo, quindi alcuni sono assistiti nei loro bisogni quotidiani con l’attenzione e la cura riservate a tutti i nostri ospiti» prosegue nel racconto l’educatore. «Per altri proponiamo attività importanti come la raccolta delle memorie, per non dimenticare il loro vissuto, e negli anni scorsi molte venivano trascritte nel “Corriere del Secolo”, un giornale speciale della nostra Fondazione. In passato alcuni sono anche stati protagonisti di documentari e studi, dunque anche questa fase della vita può essere molto stimolante tanto per gli anziani quanto per le generazioni più giovani» sottolinea Ceron.
Il club dalla sua fondazione ha contato circa 450 soci e negli anni si è cercato di carpire i segreti della longevità con un decalogo evidence based: «Buon cibo (senza esagerare), relazioni, movimento e coltivare interessi, magari cambiando attività di tanto in tanto. Di esempi ne abbiamo a centinaia. C’è chi a 100 anni controllava la pagina finanziaria del giornale per monitorare i propri investimenti, chi ha deciso di imparare a dipingere, chi coltivava la passione per la musica classica».
L’entusiasmo di Ceron trapela dalla voce, evidenziando il coinvolgimento emotivo degli operatori, del personale sanitario e di assistenza, degli educatori professionali, di chi svolge funzioni amministrative fino alla Direzione generale.
L’ultimo messaggio è infine rivolto a chi annovera tra i propri parenti o conoscenti qualche anziano: «Negli ultimi anni il Club ha sempre festeggiato i centenari assieme ai bambini delle scuole dell’infanzia: è l’immagine e la realizzazione del “cerchio della vita”, che mostra attraverso volti e sorrisi il rigenerarsi della vita. Festeggiando i centenari siamo chiamati a rispondere alla richiesta di dignità della persona; farci carico delle persone fragili; “vivere assieme” a loro; condividere alcuni nostri momenti con loro per renderli protagonisti» conclude Davide Ceron.
Secondo i ricercatori del sito supercentenariditalia.it in Italia esistono circa 200 persone con più di 107 anni mentre oltre 20 mila hanno “solo” superato il secolo. Un dato più che raddoppiato negli ultimi 15 anni al punto che occasionalmente, in Italia e nel mondo, vengono organizzati dei raduni, momenti in cui i pochi superstiti delle classi più “antiche” possono conoscersi e festeggiare assieme. La Fondazione Oic fin dal 2020 voleva dare vita al più numeroso ritrovo al mondo di centenari, ma la pandemia ha bloccato l’iniziativa. L’anno scorso, finalmente, è stato possibile realizzarla, con 70 super anziani presenti nello stesso momento. Il precedente record detenuto dall’Australia è stato così strappato, rendendo Padova una delle capitali mondiali della longevità. Per il futuro la onlus è già al lavoro per un’idea ancora più ambiziosa: l’anno prossimo sarà organizzato un raduno in presenza e via web, per allargare questa comunità.
La festa dei nonni si celebra il 2 ottobre, giorno in cui si ricordano i Santi Angeli custodi. è stata istituita come ricorrenza nazionale con la legge 159 del 31 luglio 2005. Il primo articolo sottolinea «l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale». La legge istituisce anche il Premio nazionale del nonno e della nonna d’Italia.