Giani rieletto presidente della Toscana, flop affluenza al 47,7%
Eugenio Giani è stato riconfermato alla guida della Regione Toscana con il 53,92% dei voti. Staccato il candidato del centrodestra Tomasi. Record negativo di affluenza al 47,73%. Il Pd è il primo partito, crolla la Lega. Toscana Rossa fuori dal Consiglio, nonostante un risultato superiore a M5S e Lega
Eugenio Giani è stato rieletto presidente della Regione Toscana. Il candidato del centrosinistra (versione “campo largo” con il Movimento 5 Stelle) ha ottenuto 752.484 voti, pari al 53,92%. Staccato Alessandro Tomasi, candidato del centrodestra, con 570.741 voti e il 40,90%. Antonella Bundu, candidata della sinistra radicale con la lista Toscana Rossa, ha ricevuto il 5,18% dei suffragi (72.322 voti).
Molto bassa l’affluenza alle urne: 47,73%. Nel 2020 era stata del 64,60%. Bisogna però tenere presente che in quell’occasione si votava anche per il referendum sul taglio dei parlamentari e per altre sei Regioni, e che il risultato della competizione era considerato molto più incerto. L’affluenza del 12 e 13 ottobre 2025 è sostanzialmente in linea con quella delle regionali del 2015 (48,28%), ma comunque inferiore, e rappresenta un record storico negativo per la Toscana.
Quanto ai voti di lista, il partito più votato in assoluto è il Pd (34,43%). Nella coalizione che ha sostenuto Giani seguono Casa Riformista (8,86%, lista del presidente con Iv, +Europa e altri centristi), Alleanza Verdi e Sinistra (7,01%) e M5S (4,34%). Nello schieramento avversario il primo partito è nettamente Fratelli d’Italia (26,78%), seguito da Forza Italia-Udc (6,17%), Lega (4,38%), lista del presidente (2,37%) e Noi Moderati (1,15%). Da rilevare che Toscana Rossa resta fuori dal Consiglio regionale perché, come lista singola, non ha superato lo sbarramento del 5% (4,51%), ma ha ottenuto più voti della Lega e del M5S, che però ricevono seggi poiché per le liste coalizzate lo sbarramento è del 3%. A livello di analisi, c’era attesa per l’“effetto Vannacci”, ma la Lega è stata superata da Forza Italia e ha perso sia rispetto alle precedenti regionali – quando sfiorò il 22% – sia rispetto alle politiche e alle europee. Nel “campo largo” si registra un’ulteriore delusione per il M5S, che nella precedente legislatura era stato all’opposizione di Giani e che stavolta è arrivato ad appoggiarlo con molti mal di pancia interni.