Fatti
“Avevo dichiarato che oggi sarebbe stato il momento delle decisioni. Abbiamo mantenuto la parola. Su tutti i fronti”. Così, con – forse – eccessivo ottimismo, Antonio Costa, commenta l’esito del Consiglio europeo svoltosi ieri a Bruxelles e terminato a notte inoltrata. “Abbiamo affermato più volte che sosterremo l’Ucraina per quanto necessario e per tutto il tempo necessario. Oggi abbiamo raggiunto tre accordi importanti. In primo luogo, i leader europei si sono impegnati a garantire che il fabbisogno finanziario dell’Ucraina sia coperto per i prossimi due anni. Abbiamo chiesto alla Commissione di presentare ‘opzioni’ il prima possibile, in modo che l’Ucraina disponga delle risorse necessarie per continuare a difendersi e lottare per una pace giusta e duratura nel 2026 e nel 2027, se necessario”.
Il presidente del Consiglio europeo aggiunge: “La Russia dovrebbe prenderne atto; l’Ucraina disporrà delle risorse finanziarie necessarie per difendersi dall’aggressione russa nel prossimo futuro. Ora è necessario lavorare sugli aspetti tecnici, legali e finanziari del sostegno europeo, e torneremo su questo tema al Consiglio europeo di dicembre”. È chiaro a tutti che la guerra non terminerà presto, nonostante le richieste e le aspettative del Presidente Zelensky, ieri a Bruxelles, e le vane promesse di Donald Trump.
“In secondo luogo, abbiamo adottato il 19° pacchetto di sanzioni, che aumenterà la nostra pressione sulla Russia e danneggerà ulteriormente la sua macchina da guerra”. Sanzioni promesse anche dagli Usa, scatenando la reazione di Putin.
“In terzo luogo, gli Stati membri hanno concordato di rafforzare le misure e coordinare le azioni per smantellare la flotta ombra russa. In sintesi: continuiamo a utilizzare tutti i mezzi a nostra disposizione per mettere l’Ucraina in una posizione di forza se e quando inizieranno i negoziati con Putin. Speriamo che questo momento arrivi presto. Ma, indipendentemente dalle circostanze, il nostro messaggio è chiaro: l’Europa non deluderà l’Ucraina”. La tanto attesa decisione sull’utilizzo degli asset russi per finanziare l’Ucraina è stata ancora una volta rinviata: ma su questo Costa ha glissato, decisione rimandata. Così come nessuno ha promesso, come richiesto da Zelensky, soldati e altri missili.