Fatti
Al 31 dicembre 2023 i residenti nel Comune di Padova ammontavano a 209.867 (100.360 maschi e 109.507 femmine). La popolazione anziana (con più di 65 anni) era pari a 55.660 unità, ovvero il 26,52 per cento del totale, con un incremento di 4.233 unità rispetto al 2010. Gli ultraottantenni contavano invece 20.125 unità (3.380 in più rispetto al 2010), ovvero il 9,64 per cento. Se nel 2001, nel capoluogo euganeo, l’indice di vecchiaia (ovvero il rapporto tra gli over 65 e i giovanissimi della fascia compresa tra 0 e 14 anni) era pari a 199,5 (cioè per cento giovani si contavano quasi 200 anziani) adesso l’indice è schizzato addirittura a 247,83. Ma il dato che più balza agli occhi è l’incremento delle famiglie unipersonali: se nel 2004 erano 37.137 (ovvero il 38,87 per cento), alla fine del 2018 sono diventate 46.385 (il 45,56 per cento). E c’è da credere che i dati del censimento 2021, che verranno diffusi a dicembre, confermeranno una tendenza inarrestabile.
Insomma sono sempre più numerosi gli anziani che vivono da soli. E che non hanno nessuno che si prenda cura di loro, specie nell’ultima, delicatissima, fase della vita. Proprio su questo tema si misura quotidianamente l’associazione Valentina Penello onlus, ente del Terzo settore intitolato a una giovane mamma scomparsa a causa di un tumore maligno, che si rivolge ai malati oncologici o affetti da malattie degenerative e che nell’ultimo decennio ha affiancato quasi 6 mila persone.
Oltre ai dati e agli spunti, nella conferenza stampa di martedì 28 ottobre nella sede del Csv di Padova e Rovigo, per sensibilizzare la cittadinanza su queste tematiche è stato promosso – per la serata di sabato 6 dicembre alle 20.45 al Centro culturale San Gaetano di via Altinate 71 – un incontro-spettacolo sul tema “La cura dell’addio. Parole, senso, valore delle cure palliative”. L’appuntamento, per il quale è previsto un contributo di partecipazione di 15 euro (prenotazioni al 348-6042240), sarà condotto da Alberto Borin (coordinatore dell’associazione Valentina Penello onlus) e verrà aperto dall’intervento di padre Guidaberto Bormolini, membro della Società italiane di cure palliative, che si occupa della formazione degli operatori presso vari hospice, aziende sanitarie locali e strutture ospedaliere.
A seguire Giuliana Musso, drammaturga e attrice, leggerà, insieme a Gianluigi Meggiorin, alcuni brani tratti dallo spettacolo “Tanti saluti”, incentrato sul tema della dignità della persona di fronte alla morte.
«Da più di quindici anni – spiega Alberto Borin, che fa parte del direttivo della Federazione cure palliative – la nostra associazione opera intercettando i bisogni che emergono dal territorio. Nella città di Padova più di un quarto delle persone vivono da sole. Ma solitudine e abbandono si manifestano anche in provincia, in particolare tra gli over 65 e i separati. A questi numeri dobbiamo dare una risposta».
Sulla stessa lunghezza d’onda Stefano Tinazzo, vicepresidente del Csv di Padova e Rovigo, il quale sottolinea come il problema della solitudine degli anziani si sia acuito dopo il Covid, con un aumento dei casi di depressione: «Il 38 per cento delle persone con più di 75 anni non ha parenti e amici con cui rapportarsi. E alle tante problematiche ora si aggiunge anche quella della digitalizzazione. Una persona che non sa utilizzare il computer o lo smartphone rischia di sentirsi inadeguata».
«Sono tante le associazioni – aggiunge Silvana Bortolami, coordinatrice della rete Utenti per caso, cui fanno capo più di un centinaio di associazioni – che lavorano insieme, spesso in silenzio, per dare una mano a chi ha bisogno. Il Terzo settore funge sempre da pungolo per le istituzioni e si mette a disposizione per co-progettare e per co-programmare». Preziosa anche la testimonianza di Romualdo Zoccali, medico palliativista: «Il nostro lavoro necessita quotidianamente di una comunicazione chiara con i familiari dei pazienti. In Veneto operano organizzazioni di volontariato che si mettono a disposizione con grande generosità: anche offrire ai congiunti di un malato qualche ora di respiro può diventare un’attività della massima importanza».
Sabato 6 dicembre, alle 20.45, al Centro culturale San Gaetano di via Altinate 71, è in programma l’incontro-spettacolo sul tema “La cura dell’addio. Parole, senso, valore delle cure palliative”. L’appuntamento, per il quale è previsto un contributo di partecipazione di 15 euro (prenotazioni al 348-6042240)intervento sarà aperto da padre Guidaberto Bormolini, membro della Società italiane di cure palliative.