Lotta climatica, una partita senza tempi supplementari
Dal campo allo stadio, fino al pianeta: Michele Uva porta la sostenibilità nel cuore del calcio europeo e ricorda ai leader mondiali che per il clima, come per il gioco, non esistono tempi supplementari
«Come nel calcio, anche per il clima serve che tutti giochino insieme. Non possiamo aspettare un eroe solitario». Nella partita che l’umanità sta giocando per contenere il surriscaldamento globale, e nella quale non si capisce veramente chi sta dalla parte dei buoni e chi dalla parte dei profitti e interessi personali, appare non banale la scelta del Time di pubblicare una classifica con le cento personalità più influenti a livello globale che guidano l’azione climatica. E muovendo miliardi di dollari/euro e milioni su milioni di appassionati, il calcio non può di certo restare al palo, inerme.
Le parole riportate in apertura sono di Michele Uva, dirigente Uefa, di Matera, a capo della sostenibilità sociale e ambientale dell’organizzazione calcistica europea, e premiato dalla rivista statunitense per la sua intuizione nel ridurre l’impatto climatico di Euro 2024 che si è giocato in Germania. Grazie alla guida di Uva, l’Uefa ha infatti inserito la sostenibilità tra i principali fattori nella pianificazione dell’evento sportivo, che è il terzo per importanza su scala mondiale. Tra le misure adottate, biglietti che garantivano accesso gratuito ai trasporti pubblici e sconti sui treni tra le città ospitanti. Il risultato? Meno del 5 per cento degli spettatori ha usato l’auto privata per andare allo stadio. Non solo, un altro progetto di punta è stato il “Fondo per il clima” di Euro 2024, che ha destinato quasi 8 milioni di euro a 225 iniziative green sempre in Germania, Paese ospitante della manifestazione, come impianti fotovoltaici, colonnine per la ricarica di auto elettriche e pompe di calore per i club dilettantistici.
Nell’intervista rilasciata al Time, Uva ha aggiunto di voler coinvolgere i 2,5 miliardi di tifosi del calcio nel mondo, giocatori, allenatori e dirigenti, per trasformare la passione in cura per il pianeta. E poi, in previsione della Cop 30, che inizia lunedì 10 novembre, ha voluto mandare un messaggio ai leader mondiali: «Come il calcio, anche il clima esige gioco leale. Mantenete le promesse, ispirate la comunità e agite subito. In questa partita non c’è tempo supplementare».