Fatti
Tutto come previsto: Campania e Puglia restano al centro-sinistra, il Veneto al centro-destra. Ma il dato più rilevante delle elezioni regionali d’autunno è il calo dell’affluenza. I nuovi presidenti – Roberto Fico (Campania), Alberto Stefani (Veneto) e Antonio Decaro (Puglia) – hanno vinto con ampi margini, nonostante l’assenza dei “big” storici non ricandidabili. Le percentuali sono state altissime, con distacchi netti dagli avversari. Ma preoccupa soprattutto la partecipazione: in Puglia ha votato il 41,83% degli aventi diritto (contro il 56,43% del 2020), in Veneto il 44,64% (contro il 61,16%), in Campania il 44,06% (contro il 55,52%). Nel 2020 il contesto pandemico e il ruolo delle Regioni nella sanità avevano acceso i riflettori. Ora, invece, si registra un’astensione profonda. Tra le cause, il quadro dato per scontato, l’assenza di voto nei Comuni di residenza per gli italiani all’estero e, forse, anche un affievolimento del ruolo stesso delle Regioni: troppo distanti dai cittadini e al contempo non abbastanza incisive nei grandi processi decisionali. Il fenomeno va inserito nel quadro più ampio di disaffezione che colpisce la partecipazione politica, anche per effetto di leaderismo e polarizzazione, ben visibili anche a livello locale.
In Campania, la Regione più popolosa, Roberto Fico – sostenuto da una coalizione di centro-sinistra e dal M5S – è stato eletto con il 60,63%. Il Pd ha ottenuto il 18,41%, i Cinque Stelle il 9,12%, “A testa alta” (lista promossa da Vincenzo De Luca) l’8,34%, “Avanti Campania” il 5,89%, “Casa riformista” il 5,82%, “Lista Fico presidente” il 5,41%, Alleanza Verdi e Sinistra il 4,66%, Mastella-Noi di Centro-Noi Sud il 3,55%. Il candidato del centro-destra, Edmondo Cirielli (FdI), si è fermato al 35,72%, con FdI all’11,93%, Forza Italia al 10,72%, la Lega al 5,51%, “Moderati e riformisti” al 4,70%, “Noi moderati” all’1,27%. Solo Giuliano Granato (Campania popolare) ha superato l’1%, con il 2,03%.
In Veneto il leghista Alberto Stefani ha conquistato il 64,39% dei voti. La Lega, trainata dalla figura di Luca Zaia, ha raggiunto il 36,28%, seguita da FdI con il 18,69% e Forza Italia con il 6,30%. Le altre liste del centro-destra si attestano tra l’1 e il 2%. Giovanni Manildo, candidato del centro-sinistra, ha totalizzato il 28,88%. Tra le liste della sua coalizione: Pd al 16,60%, Alleanza Verdi e Sinistra al 4,64%, M5S al 2,20%, “Lista Manildo presidente” al 2,13%, “Civiche venete” all’1,49%.
In Puglia, Antonio Decaro (Pd) ha ottenuto il 63,97%. Il suo partito ha ottenuto il 25,91%, seguito dalla “Lista Decaro presidente” con il 12,72%, “Per la Puglia” con l’8,54%, M5S con il 7,22%, Avs e Avanti popolari con il 4,09%. Il candidato del centro-destra, Luigi Lobuono, si è fermato al 35,13%, sostenuto da FdI (18,73%), Forza Italia (9,11%) e Lega (8,04%).