Fatti | Regionali 2025
Centottantaquattro voti ad Alberto Stefani, 24 a Giovanni Manildo. Dodici consensi a Szumski, cinque a Bui, due a Rizzo. Così si sono espressi i 233 cittadini di Posina, nel Vicentino, che domenica 23 e lunedì 24 hanno deciso di recarsi al seggio. Ma alle liste elettorali sono iscritti in 1.286, il che significa che oltre un migliaio di persone hanno deciso di non partecipare alle Regionali. La percentuale dei votanti è pertanto del 18,43%, un dato che colloca il comune berico al primo posto nella hit parade degli assenteisti alle Regionali 2025, 26 punti percentuali al di sotto della media veneta del 44,6%.
Anche sull’Altopiano ci sono stati elettori che hanno preferito concedersi una passeggiata o una partita a carte con gli amici. Se ad Asiago la candidatura tra i berlusconiani del sindaco Roberto Rigoni Stern ha spinto al seggio il 50,46% degli aventi diritto (3.086 su 6.116), con Forza Italia primo partito al 57,4%, ad Enego la stragrande maggioranza si è concessa il relax festivo: solo 690 su 2.848 (il 24,23%) hanno raggiunto la cabina elettorale, affidando a Stefani una vittoria schiacciante (l’81,7%). Stessa musica a Foza con il 29,16% dei votanti (361 su 1.238): qui il nuovo governatore del Veneto è schizzato addirittura all’86,5%. Con Forza Italia ancora primo partito (27,9%) e l’Udc al 17,3%.
Un nutrito gruppo di astensionisti si scopre poi esaminando i dati dell’affluenza al voto nel Bellunese. A Soverzene hanno scelto di partecipare alla votazione il 18,65% degli aventi diritto: ovvero 215 elettori su un totale di 1.169: e va detto che qui la situazione appare assai equilibrata, giacché 103 hanno scelto l’ex sindaco di Borgoricco, mentre 100 hanno manifestato il loro apprezzamento all’ex primo cittadino di Treviso, tanto che il Pd risulta il primo partito con il 42,7%. Anche a Cibiana di Cadore farsi stampigliare un nuovo timbro sulla tessera elettorale non figurava tra le priorità; hanno infatti votato 99 elettori su 525 aventi diritto. A Stefani è andato il 53,1%; a Manildo il 35,4%. Buono pure il risultato di Szumski, gettonato da 11 cittadini (l’11,5%). La contesa per lo scranno di Palazzo Balbi ha poco interessato pure i residenti a Lamon (al voto il 23,64%), dove Fratelli d’Italia (211 consensi, pari al 25,9%) ha superato sul filo di lana la Lega (204, pari al 25,1%). Nel paese della Festa del fagiolo gode di un discreto consenso anche l’Udc di Antonio De Poli, che – forse grazie allo scudocrociato che appare nel simbolo – ha raccolto 20 aficionados (il 2,5%). L’offerta politica non ha entusiasmato nemmeno i cittadini di Longarone, visto che solo il 22,84% (ovvero 1.587 su 6.946) ha scelto il seggio: ampia maggioranza per Stefani (il 65%) e ben 96 estimatori del leader di Resistere Veneto.
Anche nel Trevigiano non sono mancati livelli di astensionismo davvero preoccupanti: come a Cison di Valmarino dove si è presentato ai seggi solo il 25,52% degli aventi diritto (965 su 3.779). Se il portavoce del centrodestra ha portato a casa un confortante 57,1, l’avvocato di Treviso si è dovuto accontentare del 22,2%, quasi insidiato dall’ex sindaco di Santa Lucia di Piave che è stato preferito dal 18,4%. Pure a Fregona l’idea di andare al seggio è parsa poco attrattiva: ne hanno approfittato 1.184 su 4.072 (il 29,08%) iscritti alle liste elettorali; anche qui l’outsider delle Regionali ha fatto il pieno di consensi, arrivando al 19,8%. A Santa Lucia di Piave, comune di cui Szumski è stato medico condotto e sindaco, il candidato presidente di Resistere Veneto ha vinto con il 43,1%, davanti al centrodestra (37,4%) e al centrosinistra (18,2%).
In alcune realtà comunali padovane il tasso di partecipazione si è invece rialzato grazie alla presenza di candidati sindaci vincenti. Ad Albignasego ha partecipato alla votazione il 57,08% degli elettori (12.962 su 22.709), che hanno trascinato alla vittoria il sindaco Filippo Giacinti (con i meloniani primo partito al 44,4%). Borgoricco, comune di cui Stefani è stato sindaco, si è distinto con il 55,34% (4.371 su 7.898): la Lega esibisce un fantasmagorico 68,3%. A Carmignano di Brenta, quartier generale del senatore De Poli, ha votato il 61,70% dei residenti (3.959 su 6.417): l’Udc è la prima forza politica con il 62%; il sindaco Eric Pasqualon è stato catapultato a Palazzo Ferro-Fini. Rinverdirà i fasti del suo segretario nazionale?