Fatti | Regionali 2025
L’ingegner Gianluca Pedron, che indossa la fascia tricolore dal giugno 2024, non ci ha pensato due volte e sul tabellone elettronico del Comune ha fatto scrivere: “Complimenti ad Alberto Stefani, orgoglio di Borgoricco, nuovo presidente”. In effetti, nel paese in cui risiede, il trentatreenne governatore ha raccolto un entusiasmante 81,4% (pari a 3.499 voti). La Lega è schizzata al 68,3% (2.547 consensi), lasciando a Fratelli d’Italia la miseria di 202 voti (il 5,4%).
Ma c’è chi, per il centrodestra, ha fatto meglio. Sono innumerevoli, specie nel Veronese, le realtà in cui la coalizione vincente ha superato l’asticella dell’80%, dimostrando una supremazia incontrastata. Il primato appartiene però ad Erbezzo, comune veronese, che guarda tutti dall’alto dei suoi 1.118 metri sui livello del mare. Qui sono andati a votare 363 elettori su 690 iscritti (ovvero il 52,6%). Ben 315 (il 90%) hanno dato fiducia a Stefani; Forza Italia è il primo partito con il 44,3%. Hanno scelto il candidato del centrosinistra solo 25 persone (il 7,1%).
A Lastebasse si registra un eloquente 87,2%, con l’Udc (24,2%) che arriva a pochi passi dalla Lega (28,6%). Dieci residenti hanno votato Manildo. A San Pietro Mussolino stessa musica: 87,1% e Forza Italia rivive i tempi d’oro con il 41,6%.
A Velo Veronese (86,4%) è in partita solo la coalizione vincente. Non appare molto diverso l’esito di Gallio (86,8%), con Forza Italia sugli scudi al 35,9%. E neppure quello di Tonezza, con l’86,2%.
Spiccano San Pietro di Morubio (85,9%) e San Mauro di Saline, che assicura alla coalizione vincente l’85,8% (con Forza Italia secondo partito al 23%). Nogarole Vicentino archivia uno storico 85,6%.
Anche a Livinallongo del Col di Lana Stefani può incorniciare un prestigioso 85,3% (319 voti), con la Lega (46% e 157 voti) che si aggiudica il braccio di ferro con i Fratelli d’Italia (37,2% e 127 consensi). Il centrosinistra qui vale il 10,2% (38 voti) e Volt Europa resta desolatamente al palo. A Cazzano di Tramigna, nel Veronese, il centrodestra sale all’85% e la Lega festeggia uno storico 68,6%; stesso risultato a Montecchia di Crosara, con i meloniani al 29,5%.
Tra i fedelissimi di Stefani s’iscrive Badia Calavena, nel Veronese, che regala al centrodestra l’84%,8: 1.007 voti per i vincitori, 117 (il 9,8%) per i principali sconfitti. Lo scarto tra le coalizioni è pure… altissimo ad Altissimo, dove la maggioranza porta a casa l’84,6%. A Chiampo il centrodestra tesse un lusinghiero 84,5%.
Colle Santa Lucia, nel Bellunese, regala grandi soddisfazioni ad Alberto Stefani, che schizza all’84,3% (129 voti): Zaia trascina la Lega al 65,5%, mentre Fdi si accontenta del 18,3%. Liga Veneta Repubblica e Noi Moderati restano a zero.
Lo stesso 84,3% è il dato che riconosce la supremazia del centrodestra a Roverè Veronese. A Crespadoro il verdetto recita 84,2%. L’84% consacra Stefani governatore pure a Salizzole. A Vestenanova il centrodestra schizza all’83,9% (Lega al 64%); a Torri del Benaco è all’83,8%, con i salviniani al 61%. Nella scia troviamo Isola Rizza all’83,6% (Carroccio al 55,2) e Rocca Pietore, nel Bellunese, dove il successore di Luca Zaia inanella 391 voti (l’83,5%), con il Carroccio al 69,7% e Fdi che scivola al 13,9%. Qui è Bui, di Popolari per il Veneto, che nelle due sezioni non trova nemmeno un voto.
Selva di Progno si schiera all’83,7%. A San Giovanni Ilarione l’esito è pure scontato: 83,6%. A Roverchiara apoteosi del centrodestra con l’83,1%. A Minerbe e Sanguinetto la maggioranza sigilla la vittoria con l’82,5%. A Roveredo di Guà il team del governatore riscuote un clamoroso 82,7%. A a Zimella e Orgiano festa grande con l’82%, a Trevenzuolo con l’81,9%.
Anche a Oppeano, nel Veronese, a Enego, e a Carmignano di Brenta il centrodestra vola (81,7%); ma nel comune padovano a condurre le danze è il senatore Antonio De Poli, che traina l’Udc al 62% e spinge il sindaco Eric Pasqualon all’elezione in Consiglio regionale. Sant’Anna d’Alfaedo propone al vincitore un appetitoso 81,6%; Roana non va distante con l’81,5%.
A Casaleone, nel Veronese, con la Lega al 48,7%, Stefani s’invola all’81,2%. Lo stesso cocuzzolo su cui si affaccia da Gazzo Veronese. A Salcedo la squadra vincente è all’81%.
A Ronco all’Adige il centrodestra brinda all’80,4%; stesso esito a Veronella e, soprattutto, Asiago, con Forza Italia medaglia d’oro al 57,4%. Pure a Casalserugo (80,2%) si registra un plebiscito per il centrodestra: merito di Elisa Venturini, che ottiene il bis trascinando Forza al 55,7%. Al club s’iscrive inoltre Trissino, con l’80,2%. L’80,1% è invece il viatico per il candidato vincente a Urbana, dove il Pd si accontenta di uno striminzito 6,7%., e a Pozzoleone.
A Villa del Conte la coalizione vincente sforna un eloquente 80%: un solo voto divide la Lega (845; 36,5) da Fratelli d’Italia (844; 36,4%), nelle cui file si è candidata la sindaca Antonella Argenti. Anche Albaredo d’Adige, nel Veronese, con l’80% entra nella top ten dei Comuni più “stefaniani”. Pure a Cerea il voto è… mobile e premia Stefani con l’80% (Lega al 59,3%).
Ferrara di Montebaldo sceglie la continuità con il 79,7% e Zaia porta i suoi al 62,3%. A Concamarise i vincitori fanno il pieno con il 79,5% (Lega al 58,6%)
Altro boom per il centrodestra (79,4%) a Bonavigo e a Gazzo, nel Padovano, dove la Lega vince con il 40,8% ma l’Udc sale al 21% grazie al sindaco Ornella Leonardi. A Palù si registra un 79,3%. A Merlara è 78,9%; a Pressana è 78,8%. a Masi e a San Zenone degli Ezzelini è al 78,7%; a Roncà è al 78,4%. Piacenza d’Adige e Brenzone sul Garda sono al 78,3%.
Ad Angiari (Verona) la coalizione vincente è al 77,9%. A Castagnaro, Stefani è al 77,8%; Marco Rizzo annovera 27 estimatori e porta Democrazia Sovrana Popolare al 2,1%. A Boschi Sant’Anna è al 77,7%.
Ad Alleghe Alberto Stefani ha fatto il botto, rastrellando 322 voti (pari al 77,6% dei voti validi): la Lega esibisce un lusinghiero 52,2%, mentre Fratelli d’Italia si ferma al 20,9%. Solo un voto per Forza Italia (0,3%). Sul versante del centrosinistra Volt Europa e Le Civiche Venete mantengono immacolata la casella dei consensi. Il 77,6% va al centrodestra pure a Terrassa Padovana, con il Carroccio al 42,3%. A Bosco Chiesanuova (77,1%) è Forza Italia il secondo partito, dietro ai leghisti, con il 24%.
Dal mare al lago: Eraclea e Lazise concede credito al successore di Zaia con il 77,3%. Jesolo non si discosta con il 77,2%, ma qui è Fratelli d’Italia che supera di 21 lunghezze il Carroccio (2.942, pari al 35,2%, contro 2.921, ovvero il 34,9%). Danta di Cadore premia la continuità con il 77,1% e dà fiducia a Fratelli d’Italia con il 54,7%. A Campodoro, nel Padovano, la coalizione vincente acchiappa il 77% e l’Udc è al 12,1%. Stesso esito a Rovolon e a Vo’.
Oro olimpico. Cortina d’Ampezzo, che si prepara alle Olimpiadi invernali (il via è fissato per il 6 febbraio), accoglie il nuovo “uno” del Veneto con un lusinghiero 74,7%. La Lega (586 voti, ovvero il 39,3%) e Fdi (458 voti, pari al 30,7%) lasciano poco spazio agli alleati. Mentre il centrosinistra è all’angolo: 293 voti valgono il 16,4%.
Dove va meglio il centrosinistra. A Gaiba, nel Polesine, il centrosinista ottiene il 45,1%; il Partito democratico è la lista più votata con il 42,1%. Nella Treviso di cui fu sindaco dal 2013 al 2018, Manildo raccoglie il 42,3% (con il Pd al 17,9% e Uniti per Manildo al 7,8%).
A Mira il centrosinistra si rincuora con il 42,5% (Pd al 31%. E più o meno lo stesso accade Spinea (41,7%) e a Mogliano Veneto (40,6%,), con Avs al 5,8% e Uniti per Manildo al 4,3%. A Cadoneghe, nella cintura di Padova, Manildo sale al 39,1% (con il Pd al 25%); a Vicenza si ferma al 39,5%. A Dolo l’avvocato trevigiano convince il 38,8%, con i pentastellati al 3,4%; stessa percentuale (38,8) a Mirano. Il centrosinistra sorride a Preganziol, con il 36,4% (e il Pd al 27,4%, grazie alla candidatura di Paolo Galeano); a Bassano del Grappa la principale opposizione vale il 35,%.
A Rubano il centrosinistra è al 36%; i dem rastrellano il 26,5%. A Ficarolo al 35,6%, a Campagna Lupia al 35,5% (dem al 28,6%) e a Canaro, sempre nel Polesine, al 35,4%. A Silea al 36,5%. A Selvazzano la coalizione di Manildo arriva al 34,9%. Ad Adria il campo largo arriva al 34,8%. Viceversa, a Fratta Polesine, dove riposa Giacomo Matteotti, il centrodestra ottiene il 69,7%.
A Padova vince invece di misura la coalizione di centrosinistra (48,4% per Manildo e 47,4% per Stefani, con uno scarto di 828). Il Pd è il primo partito con il 28,5%, la Lega ottiene il 24,7%, Fdi il 14,3%, Avs il 10,5%. Ed è sofferto pure il successo dell’opposizione a Venezia, dove Manildo sale al 47,7% (40.915) e Stefani deve accontentarsi del 47,2% (40.516). Nella città di Verona il centrosinistra si ferma al 37,2%. A Schio va meglio con il 41,4%, Avs guida la coalizione con il 22,6%. A Thiene il centrosinistra si deve accontentare del 29,6%.
Ad Arquà Polesine le Civiche Venete (96 voti; 10,3%) insidiano il Pd (99 voti; 10,7%).
Resistere Veneto. Riccardo Szmuski, candidato governatore eletto consigliere per Resistere Veneto, ha indubbiamente la sua roccaforte nella Marca. Fa il pieno di voti a Cordignano (15,4%), a Pieve di Soligo (15,5%), a Moriago della Battaglia (15,9%); a Orsago sale al 16,2%; a Cappella Maggiore è al 16,7%. A San Pietro di Feletto gli dà fiducia il 16,9% dell’elettorato. A San Vendemiano l’outsider strappa il 17,5%. A Cimadolmo, paese degli asparagi, il medico è addirittura il secondo tra i candidati presidente, con il 18,3%; così pure a Fontanelle, con il 14,7%. A Cison di Valmarino e a Sernaglia della Battaglia il candidato governatore nato in Argentina piace al 18,4% dei votanti; a San Fior seduce il 18,5%; a Fregona raggiunge il 19,8%; Colle Umberto convince 424 elettori (il 20,1%); a Vazzola il 20,9%. A Mareno di Piave Szumski è al 21,3%. Ma raggiunge sale ancora a Revine Lago con il 21,6%. A Sarmede, il paese delle favole, l’ex medico-sindaco ottiene il 22,5%; a Susegana il 22,1%. Infine il dottor Szmuski smentisce l’adagio “Nemo propheta in patria” e nella sua Santa Lucia di Piave prende l’ascensore, arrivando a un incredibile 43,1% (pari a 1.634 voti). Stefani si accontenta del 37,4%; Manildo del 18,2%. Soltanto a Loreggia, nel Padovano, comune di cui è stato sindaco, Fabio Bui riesce a portare i Popolari per il Veneto al 7,8% (238 voti).