Domenica 30 novembre si è svolto, presso la sala convegni della parrocchia di Cervarese Santa Croce, l’8° Congresso delle Acli Terra di Padova dal titolo “Agricoltura: quale futuro? Le sfide del fare impresa tra cambiamenti climatici, innovazioni e sviluppo sostenibile”.
Un importante appuntamento associativo che si rinnova ogni quattro anni, per riflettere sulle trasformazioni incalzanti che attraversano il settore e a cui bisogna guardare per guidare i processi di cambiamento: la nostra terra ha assoluto bisogno di garanzie di sostenibilità ambientale e socioeconomiche.
Acli Terra è parte integrante del sistema Acli, pur mantenendo una propria specifica identità e giusta autonomia; è un’associazione le cui peculiarità vanno interpretate e declinate in maniera concreta, per fornire prospettiva ai produttori che ne fanno parte, attraverso il dialogo e il riferimento costante di quei valori che le Acli incarnano da ben ottant’anni.
Nella sua relazione introduttiva, il presidente provinciale Alberto Menegazzo ha ricordato che rendere il tema sostenibilità un progetto concreto per l’associazione significa abitare coscientemente il presente, con i piedi ben piantati per terra, ma anche partecipare e condividere con gli associati un’idea comune di innovazione futura, che volga lo sguardo alla sostenibilità socioeconomica e ambientale delle nostre imprese: in altri termini, procedere spediti sul sentiero delle innovazioni (per esempio, tecnologie di precisione che permettono di risparmiare tempi di lavoro, mezzi tecnici, carburanti, fitofarmaci) al fine di ridurre massivamente, e possibilmente abbattere, l’inquinamento ambientale.
Negli ultimi anni le buone pratiche agronomiche, colturali e di allevamento si sono avvalse di nuove strumentazioni: sia di quelle definite “a rateo variabile”, capaci di dosare flussi di mezzi tecnici (concimi, diserbanti, prodotti fitosanitari, ecc.), che di quelle tecnologie basate su strumenti per la digitalizzazione di alcuni processi aziendali: sensori in campo, mappe satellitari, sistemi IoT, introduzione del Gps e intelligenza artificiale.
Indubbiamente, la sfida dell’innovazione offre molte suggestioni e importanti opportunità economiche ed ambientali. Va anche precisato che le politiche messe in campo con Agricoltura 4.0, sono sembrate non del tutto sufficienti dal punto di vista economico-finanziario e alquanto impervie per l’eccessiva burocrazia (legislazione e normative sempre in evoluzione).
In questo contesto va osservato che le imprese familiari rurali (le cosiddette family farm) che rappresentano un comparto dai forti caratteri identitari, per continuare a svolgere i loro compiti produttivi e sociali, richiedono più di qualche intervento di aggiornamento, soprattutto per eliminare i rischi di espulsione dai mercati di un elevato numero di imprese marginali.
In Italia come in Europa, in agricoltura come negli altri settori produttivi, la catena della creazione del valore è gravata da onerosi ostacoli organizzativi, burocratici, logistici, culturali che intaccano la competitività dei prodotti della terra e dei suoi derivati, ed evidenziano l’inadeguata attenzione prestata alla componente sociale dei loro processi produttivi. Ricordando peraltro che le imprese familiari, oltre ad alimentare rilevanti quantità di produzioni agrarie, per decenni hanno garantito la presenza di un tessuto sociale spalmato sul territorio, fortemente solidale e con funzioni di raccordo con le collettività, soprattutto nelle aree a ritardo economico.
Oltre a questi dati strutturali ci confrontiamo con difficoltà legate ai cambiamenti climatici. È sotto gli occhi di tutti l’aumento dell’incidenza dei fattori climatici, che mettono sempre più a repentaglio le colture e oggi molti imprenditori agricoli, allo scopo di tutelare il reddito aziendale, ricorrono alle polizze assicurative, le quali tuttavia tendono a rincarare, rendendo ancora più esile il profitto dei produttori.
Collegato a questa tematica centrale, c’è il focus sulla sicurezza idraulica: la bonifica e il ruolo degli enti preposti, ovvero i consorzi – undici nel territorio veneto. L’emergenza climatica costringe l’agricoltura a fare i conti con fenomeni di siccità estrema, come nel 2022, e con i numerosi allagamenti che negli ultimi anni hanno colpito il territorio, provocando ingenti danni. Constatando l’urgenza di allagamenti di terreni agricoli, abitazioni civili e attività produttive, dobbiamo allo stesso tempo affrontare la scarsità d’acqua in altri periodi dell’anno.
In questo senso, gli ultimi due anni hanno visto Acli Terra impegnata nella promozione della partecipazione attiva dei contribuenti nella scelta della governance dei consorzi di bonifica. Attraverso la partecipazione alle elezioni dei consiglieri delle assemblee consortili – insieme ad altre associazioni del territorio – l’associazione è riuscita a ottenere una significativa rappresentanza nei Consorzi Bacchiglione e Adige e si prepara a fare altrettanto per il Consorzio Brenta nella prossima tornata elettorale del 14 dicembre.