Storie
Oybō. Calzini spaiati, scelta di stile e non della lavatrice
Oybō è l’azienda nata a Padova, ora a Treviso, che produce paia volutamente diverse. Anzi, uniche
Oybō è l’azienda nata a Padova, ora a Treviso, che produce paia volutamente diverse. Anzi, uniche
“Ohibò” è una fortunata esclamazione cinquecentesca usata ancora oggi per esprimere sdegno, disapprovazione (in modo scherzoso), viva sorpresa. L’esatta ricetta di ciò che proviamo vedendo qualcuno indossare due calzini spaiati. Ma quella che possiamo scambiare per una goffa disattenzione mattutina, è il dna del business di Oybō Untuned Socks, il primo marchio italiano di calze spaiate, nato a Padova nel 2011 dall’idea di un grafico pubblicitario, Lionello Borean, e di sua moglie, Eusebia Berlaud, esperta in comunicazione per l’alta moda. «Si tratta di calzini abbinati ma spaiati – racconta Renzo Frezza, attuale proprietario – I colori si matchano (abbinano, ndr), c’è sempre qualcosa in comune ma con una differenza sostanziale, quella che permette ai nostri clienti, spesso persone dall’animo estremamente creativo, di esprimersi». Oybō, che ora ha sede a Treviso, vuole infatti dare la possibilità di indossare un accessorio con la voglia di non prendersi troppo sul serio, colorando la quotidianità e sostenendo la propria unicità. E anche se, come si legge sul sito, “Oybō non ha genere, non ha limiti, non ha età” chi le acquista ha un profilo preciso, che non combacia con quello della Generazione Z come si potrebbe pensare. «I giovani solitamente usano pochi calzini e spesso principalmente “fantasmini” – spiega Frezza – Il nostro pubblico, naturalmente di nicchia, è composto principalmente da professionisti (avvocati, manager…) tra i 35 e 60 anni, soprattutto uomini, che hanno tendenzialmente meno opportunità di osare nella scelta dei vestiti rispetto alle donne». Una proposta, quella di Oybō, che fin dall’inizio ha reso l’azienda “un po’ spaiata” sul mercato. «Lo siamo tutt’ora – afferma il proprietario – perché realizzare dei calzini spaiati è complicato anche dal punto di vista produttivo: ogni paio in realtà sono due paia perché ci sono due disegni e quindi due produzioni differenti. Fortunatamente, fin dagli inizi, i nostri clienti hanno iniziato a diventare ambasciatori spontanei di Oybō e in breve tempo si è creata una community di #oybofriends che ci segue sui social, accoglie con entusiasmo ogni novità e apprezza la qualità, l’originalità e il messaggio che comunichiamo. In questo modo riusciamo a galleggiare in un mercato comandato dalle grandi aziende». La chiave del successo di Oybō però non sta solo nella creatività, ma anche nella scelta di vendere principalmente online, che ha portato i calzini spaiati padovani a fare il giro del mondo: «Honolulu, Osaka, Cape Town, Germania, Francia, Inghilterra, America… non stiamo parlando di grandi numeri, ma di persone che ordinano da tutto il mondo. Tra di loro anche il primo ministro del Canada Justin Trudeau, che è un appassionato». Ma è soprattutto nei pochi negozi fisici dove si possono trovare i calzini Oybō – negozi di oggettistica o di accessori in particolare – che si registrano le reazioni più divertenti: «Tante persone non capiscono che si tratta di calzini diversi oppure al contrario chiedono se c’è stato “un errore” – racconta Frezza – E poi c’è chi pensa che acquistarli sia la soluzione per non avere più problemi di “accoppiamento” dei calzini dopo il lavaggio». Insomma, sicuramente una scelta fuori dal comune con un obiettivo preciso: «Abbiamo la possibilità di esprimere una creatività che va al di fuori dei grandi marchi; non siamo moda, ma design. I calzini Oybō sono il nostro business e il nostro divertimento… e naturalmente, li indossiamo pure noi».
I disegni dei calzini Oybō nascono da uno studio di design che prende le mosse dal mondo della moda, ma anche da soggetti e situazioni della vita quotidiana. «Quando andiamo in produzione capita di scartarne anche venti – spiega Frezza – Tutti i disegni sono creativi però, una volta fatta la campionatura, possono risultare troppo grandi o poco definiti. Inoltre tutti i nostri disegni sono filati, non stampati».
Il prossimo venerdì 7 febbraio è la dodicesima Giornata italiana dei calzini spaiati, nata nel 2013 in una scuola primaria di Terzo di Aquileia, in Friuli. Popolare grazie ai social, ogni primo venerdì di febbraio coinvolge grandi e piccini invitati a indossare due calzini spaiati “nello spirito dell’amicizia e del rispetto degli altri, della condivisione e dell’unicità di ogni persona”.