Idee
Forse, è ora di prendersi tempo. Di fronte alla clessidra del Covid
È il tempo la sola risorsa non rinnovabile. A maggior ragione nella clessidra del Covid che ha scandito l’incontrovertibile mutamento di stato.
IdeeÈ il tempo la sola risorsa non rinnovabile. A maggior ragione nella clessidra del Covid che ha scandito l’incontrovertibile mutamento di stato.
La pandemia scandisce una differente concezione del tempo di vita e di morte. Cambia il “respiro” dell’esistenza mascherata (se non da rianimare). Agonia e trapasso si rivelano condanna alla drastica solitudine. Ma è mutata anche l’idea del tempo di studio, lavoro e divertimento. Giornate senza più abitudini consolidate: si deve imparare lontano dall’aula, guadagnarsi lo stipendio a casa, sopravvivere senza cinema, teatro, feste. Il “rito” di prima è la “maledizione” del presente. Come canta Ivano Fossati: «C’è un giorno che ci siamo perduti / Come smarrire un anello in un prato / E c’era tutto un programma futuro / Che non abbiamo avverato». È anche il tempo della cura. Mai come oggi sinonimo di sollecitudine, diligenza, vigilanza, assistenza. Cioè la cura della salute, individuale e collettiva. Altrimenti, significa grave e persistente inquietudine…
Per chi crede, è tempo di rileggere le parole di Qoèlet, il figlio di Davide, re a Gerusalemme. «Ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo. C’è un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. Un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttar via». Forse, è l’ora di prendersi tempo. Paradossalmente, la frenesia nel consumarlo si è cristallizzata nell’ora delle incognite. Compilavamo in anticipo l’agenda, ora non sappiamo piegarci agli imprevisti.
Eppure, già Franklin Delano Roosevelt aveva colto nel segno: «Mai prima d’ora abbiamo avuto così poco tempo per fare così tanto». Vale per chi governa la “catastrofe”, e per tutti noi: la risorsa vitale che non si rigenera. Magari, è arrivato il momento di far largo ai giovani. Non possono replicare i nostri fallimenti: «Siete rimasti senza scuse e noi siamo rimasti senza più tempo». Greta Thunberg ci ha messo spalle al muro…