Fine vita. Gigli (neurologo): “Nella proposta di legge confusione tra patologia e condizione clinica”

Il caso di Fabio Ridolfi, rilanciato dall'Associazione Luca Coscioni e riguardante in particolare la mancata indicazione da parte del Servizio sanitario regionale delle Marche sul farmaco e le modalità di somministrazione per l'aiuto medico alla morte volontaria, riaccende il dibattito sulla delicata questione del fine vita. Una vicenda che rimanda al testo di legge approvato nel marzo scorso dalla Camera e in attesa al Senato. Sul provvedimento, che dovrebbe regolare appunto le disposizioni legislative in merito a queste particolari e complesse situazioni, abbiamo raccolto il parere Di Gian Luigi Gigli, Ordinario di Neurologia presso Università degli Studi di Udine