Idee
Da settembre, per i nuovi beneficiari., la card “Dedicata a te”, sostegno per chi ha bassi redditi
Un tempo si chiamava Rei, Reddito d’inclusione. Poi è intervenuto il Reddito di cittadinanza.
Un tempo si chiamava Rei, Reddito d’inclusione. Poi è intervenuto il Reddito di cittadinanza.
Ora è il turno di altre misure di sostegno alle fasce di popolazione più povere tra le quali l’ultima, in ordine di tempo, è la carta “Dedicata a te”. La legge di bilancio 2024 ha, infatti, rinnovato il fondo istituito lo scorso anno per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità, carburanti o abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale. I requisiti per accedere alla misura una tantum di 500 euro – erogabile dalla fine di settembre – sono l’iscrizione di tutti i componenti del nucleo familiare nell’anagrafe comunale e il possesso di certificazione Isee che attesti un reddito non superiore a 15 mila euro annui. I beneficiari sono individuati d’ufficio dall’Inps che delega poi ai Comuni il compito di far recapitare l’assegno. Ed è proprio questa procedura che ha attirato le perplessità di alcuni enti locali, tra cui il Comune di Padova: «I Comuni hanno pochissimi margini di manovra – spiega Margherita Colonnello, assessora ai Servizi sociali – Controlliamo per conto dell’Inps alcuni dati anagrafici e possiamo valutare i singoli casi, per esempio se i soggetti da aiutare siano o meno già inseriti in altri progetti, anche se, data la scarsità dell’importo, sostanzialmente nessuno rimane fuori». Ma questa è solo la punta dell’iceberg di una misura sì utile ma, a giudizio dell’assessora, concepita male e insufficiente: «Dare un contributo senza interrogarsi sul resto è il limite dell’operazione. Sarebbe stato meglio dare più sostegno ai Comuni evitando, per esempio, tagli come quelli degli scatti stipendiali dei dipendenti, che adesso sono in carico a noi (meno 4 milioni di euro per Padova); poi ci sono stati depennati 1,8 milioni di euro secondo la logica per cui chi si aggiudica una parte cospicua dei fondi Pnrr deve ricevere meno risorse dallo Stato. Come ente locale dobbiamo quindi tagliare sui servizi: da un lato Roma dà un contributo a chi si trova in difficoltà ma dall’altro gli enti più vicini ai cittadini si trovano con un bilancio ridotto per intervenire». Per l’assessora Colonnello «sarebbe stato più opportuno far intervenire i Servizi sociali, banalmente per un colloquio con le persone che ne beneficeranno: chiedere quali sono le loro esigenze, sociali, educative, lavorative. Sarebbe stato ancora meglio evitare bonus a pioggia e lavorare a interventi di carattere strutturale: per esempio bisognerebbe rafforzare lo strumento dell’assegno di inclusione e delineare ulteriori misure». “Dedicata a te” va dunque nella direzione giusta ma con modalità da rivedere e potenziare. Per ora i Comuni non possono fare altro che attivarla così come è stata concepita: assieme Padova si sono mossi Venezia, Trebaseleghe, Tribano, Maserà ed Este ma è facile immaginare la piena operatività nei prossimi mesi. In attesa di misure più strutturate.
Secondo Margherita Colonnello è difficile dire se l’abolizione del Reddito di cittadinanza abbia portato a un aumento di richieste ai Servizi sociali perché sono in corso alcune misure temporanee che “tamponano” il vecchio sostegno. In attesa di capire il nuovo scenario, si è ritenuto positivo l’allargamento della platea dei beneficiari dell’assegno di inclusione a uomini under-65 che vivono soli, un impegno assunto e rispettato da Governo e Regione.