MosaicoAll’Esperia dal 2 ottobre parte una rassegna cinematografica per riflettere sul senso della vita e della morte. Quattro film seguiti da testimonianze e dibattito
È pensato come uno spazio per riflettere sul senso della vita e della morte il cineforum “Il Buono, il Lutto e il Cattivo”, in partenza il 2 ottobre al cinema di comunità Esperia in via Chiesanuova a Padova. Riproposta per la seconda edizione – dopo il positivo riscontro dello scorso autunno – l’iniziativa, curata dalla tanatologa Ester Boccasso, gode quest’anno del contributo del Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia applicata dell’Università di Padova. «Già nella precedente occasione abbiamo notato l’interesse nei partecipanti ad approfondire il tema del fine vita – racconta Boccasso – Oltre a domande specifiche sono state condivise storie personali, a conferma di quanto questo sia un argomento difficile da trattare ma che tocca tutti noi. Credo fermamente nella forza dal basso, non bisogna essere necessariamente esperti per parlare della propria esperienza e della sofferenza data dalla perdita di alcune parti della vita». Proprio della privazione – causata dalla morte ma anche dalla malattia – trattano i quattro film proposti quest’anno. Si inizia con il docufilm Amor di Virginia Eleuteri Serpier, incentrato sull’assenza della figura materna, mentre il 16 ottobre il film The Whale di Darren Aronofsky sposta l’attenzione sul rapporto con il cibo: «Vedremo attraverso la scelta del protagonista come i disturbi alimentari siano aspetti legati ad un senso esistenziale della nostra vita», anticipa Ester Boccasso. Se il 30 ottobre Another End di Piero Messina cercherà di tenere in vita una persona defunta con la tecnologia, a chiudere la rassegna sono il 13 novembre le riflessioni de Il primo giorno della mia vita di Paolo Genovese. Dopo ogni proiezione, ad ingresso gratuito, il dibattito si snoderà tra voci scientifiche e testimonianze: al primo incontro la direttrice del Master in Death Studies e The End Of Life Ines Testoni, con lo scrittore e danzatore butoh Damiano Fina; l’antropologo Amedeo Boros sarà con la psicologa clinico-dinamica Rossana Betti il 16 e poi il 30 con la psicoanalista Rosamaria Salvatore; infine il 13 novembre ci sarà l’insegnante di yoga e meditazione Elisa Barato. Visto anche come occasione per allacciare contatti destinati a futuri spazi più intimi per la trattazione dei temi del fine vita, il cineforum si sposa con la visione dei volontari che gestiscono l’Esperia: «Ci piace utilizzare il cinema come occasione culturale e conoscenza di temi poco trattati, come la morte e il distacco», riflette Umberto Bodon, referente dei volontari. Comune è anche il desiderio di fare rete con attori del territorio: «Pensiamo – conclude – che la sala serva per fare comunità e collaborare con altre realtà, come già facciamo da una decina di anni». Informazioni: esperiapadova.it
Riccardo Rocca
