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Investimenti per le Olimpiadi 2026. Cantieri e grandi opere: il Pnrr cosa sbloccherà?
Sette miliardi e 268 milioni è il totale delle fatture saldate dal Provveditorato alle Opere pubbliche del Triveneto.
FattiSette miliardi e 268 milioni è il totale delle fatture saldate dal Provveditorato alle Opere pubbliche del Triveneto.
Il Mose (tangenti comprese…) spicca nella storia recente dei mega-cantieri italiani. La “salvezza” di Venezia era stata concepita negli anni Novanta; lavori cominciati nel 2003, ma il sistema delle 78 paratoie mobili non è completato. Il Mose, affidato al Consorzio Venezia nuova, sarà forse consegnato fra un altro anno e mezzo. Poi c’è il conto della manutenzione. Resta da completare anche la Superstrada Pedemontana che è disegnata da Montecchio Maggiore a Spresiano: 94 chilometri, 37 comuni coinvolti, connessione con tre autostrade (A4, A31 e A27). È in esercizio il tratto Malo-Montebelluna, mentre l’iniziale previsione dei costi (2,3 miliardi) è già lievitata fino a superare i 3 miliardi. Con la Regione che si è accollata la riscossione dei pedaggi. Sul fronte ferroviario, la partita si gioca sulla linea Verona-Padova: alta velocità e capacità lungo 76 chilometri che attraversano 22 comuni. Un’opera che si stima comportare l’investimento di 4,8 miliardi di euro e si innesta nel “Corridoio 5” paneuropeo, per altro da vent’anni inchiodato all’altezza del Tav Lione-Torino. Il tratto Grisignano di Zocco-Padova (16 km), coincide con il progetto preliminare “bollato” dal Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) nel 2006 e la linea fino a Vicenza conta sullo studio di fattibilità approvato da Regione e Comune di Vicenza nel 2015. Con il Pnrr, in Veneto arriveranno 877 milioni come annunciato al teatro Verdi di Padova dal ministro Maria Stella Gelmini e da Francesco Giavazzi, consigliere economico del premier Draghi. In dettaglio: 99,7 milioni destinati alla riqualificazione dell’edilizia residenziale, 93 milioni alle infrastrutture idriche, 230 milioni ai porti. A Padova i soldi dell’Europa serviranno soprattutto alla rete del tram, alla nuova stazione e alla rigenerazione dell’Arcella. L’altra faccia della medaglia riguarda i 45 Comuni che hanno partecipato al bando: solo Cittadella e Monselice hanno ottenuto cinque milioni per le rigenerazione urbana. Sullo sfondo, il libro dei sogni più o meno irrealizzabili, come il “corridoio autostradale” Mestre-Cesena: servono due miliardi, almeno, per rispolverare l’idea che la Regione sulla carta non ha abbandonato. È la stessa cifra che serve al porto off-shore di Venezia a beneficio di grandi navi e porta container. Sono arrivate undici proposte. L’Ue dieci anni fa aveva stanziato 770 mila euro di co-finanziamento agli studi e la Finanziaria 2013 aveva aggiunto 100 milioni di risorse. Non s’è schiodato nemmeno il Grap, il Grande raccordo anulare di 42 chilometri intorno a Padova. Comparso nel piano regionale dei trasporti del 2004, comportava 500 milioni di investimento.
Il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili ha fissato al settembre 2023 il termine ultimo per completare il Mose, certificando lo spostamento di un anno e mezzo per completare l’opera. La precedente data di scadenza era fissata al 31 dicembre 2021. Per quanto riguarda le risorse economiche necessarie, il ministero ha ricordato che sono state già assegnati circa 538 milioni di euro.