Sono state celebrate oggi a Marnate (diocesi di Milano) le esequie di Luca Re Sartù, 24enne educatore dell'oratorio, molto impegnato in parrocchia, morto al rientro dalla Giornata mondiale della gioventù in Portogallo. Il ricordo dei familiari: "un bellissimo esempio per ogni persona che ha avuto la fortuna di conoscerlo". Papa Francesco ha telefonato alla madre. Commoventi la preghiera e il canto dei compagni della Gmg
Gmg 2023
“Obrigado!”: è con un grazie in lingua portoghese che il vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi, ha voluto ringraziare, in particolare i giovani e gli organizzatori, per la partecipazione alla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona.
Durante gli incontri della Giornata mondiale della gioventù è emerso chiaramente che la Pastorale giovanile è prima di tutto una pastorale delle relazioni, di “relazioni aumentate”, che cioè tengano conto della vivacità digitale dei rapporti che ormai è nel Dna dei nostri giovani. Anche per questo è indispensabile che la pastorale sia sempre più una pastorale digitale, che intercetti ogni persona sul luogo che più frequenta: lo schermo del proprio smartphone
Lo slogan della Giornata mondiale, al termine dell'esperienza vissuta nella capitale portoghese, continua a inquietare. Anche don Oreste Benzi, nella sua vita, non ha sprecato neanche un attimo dell’esistenza, per fare di tutto per restituire quanto ricevuto
“È stato un privilegio, per me, accompagnare una ventina di giovani adulti, tra i 18 e i 30 anni, tre sacerdoti e un seminarista alla Gmg. Poter ascoltare quello che ascoltavano, imparare da loro. Non penso che sia stato facile, per molti Paesi, mandare giovani a Lisbona dopo due anni di pandemia. Lasciarsi alle spalle le restrizioni del virus, tornare a una normale socialità non è stato per nulla semplice”.
“La Gmg è stata una esperienza di fede unica per i giovani bulgari, bastava vedere il sorriso sui loro volti, la gioia autentica che scaturiva dall’incontro con il Papa e soprattutto dall’incontro con Cristo”, racconta al Sir mons. Rumen Stanev, vescovo ausiliare della diocesi di Sofia-Plovdiv che ha accompagnato a Lisbona 120 giovani bulgari.
Padre Vincenzo Bordo è missionario in Corea del Sud dal 1990. Nella periferia di Seul ha realizzato una serie di iniziative per aiutare i poveri e i senzatetto, le persone ai margini di una società supertecnologica e orientata al successo economico. Per questo è entusiasta della Gmg che si terrà nel Paese asiatico nel 2027: “Sarà un onore e una gioia – dice al Sir – accogliere la gioventù del mondo. Un’occasione anche per tornare a riflettere sul senso della vita e riscoprire i valori tradizionali”. Oggi a Roma viene presentato il suo libro "Chef per amore”
“La visita del Papa è un segno che Dio ama il nostro Paese”. A parlare è Sanjaa Mng, che a Lisbona ha guidato una piccolissima delegazione di giovani dalla Mongolia. Al termine di questa esperienza, al Sir racconta: “Abbiamo vissuto un momento bellissimo. Giovani di tutto il mondo si sono riuniti nella stessa fede e nello stesso luogo. Abbiamo avuto l’impressione che la preghiera del Padre Nostro che ogni giorno recitiamo, si stesse realizzando”. E guardando all’imminente viaggio di Papa Francesco in Mongolia, aggiunge subito: “Per noi il Papa è un dono di Dio come segno di fede nella storia”
Anche un piccolo gruppo di giovani dalla Transnistria ha partecipato alla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona. Lo fa sapere mons. Anton Cosa, vescovo di Chisinau (Moldova) sul cui territorio c’è anche la autoproclamata repubblica di Transnistria.
La 16enne Jimena era arrivata da Madrid in Portogallo con 300 ragazze. Da due anni soffriva di una malattia agli occhi che non migliorava nonostante le terapie. Sabato, dopo l'Eucaristia, ci vedeva
“La presenza di Papa Francesco e le parole che ci ha lasciato riaffermano la validità e la profondità del messaggio cristiano, sia per i giovani sia per la società, e ci incoraggiano a sognare un mondo più giusto, umano e fraterno dove tutti siamo chiamati a collaborare”.
Padre Demush, della pastorale giovanile della chiesa greco-cattolica, racconta la Gmg vissuta dai giovani ucraini: "il momento più toccante è stata la Via Crucis. Volevamo far sentire il grido per la Pace. Volevamo radunare le nostre ferite con le piaghe di Gesù Cristo, consapevoli, che dopo la morte c’è la Risurrezione. Le persone che ci passavano accanto, si fermavano, ci abbracciano, hanno condiviso il nostro dolore e piangevano con noi. E’ stato un momento che ci dice una cosa molto importante per noi: non siamo soli”.
Stanno tornando a casa gli oltre 1200 padovani che hanno preso parte alla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona attraverso la spedizione “ufficiale” della Diocesi di Padova.
C'è aria di nostalgia nelle strade di Lisbona il giorno dopo la partenza dei giovani pellegrini di tutto il mondo, che fino a ieri affollavano le strade della città e che hanno partecipato al grande incontro con il Papa al Campo della grazia. Ma un saluto speciale ai ragazzi del nostro Paese arriva dal vescovo ausiliare di Lisbona
Parla al Sir il card. Lazzaro You: "La mia più grande speranza e la mia più grande preghiera è che riescano a partecipare alla Gmg del 2027 giovani sia della Corea del Nord sia della Cina. Questa Gmg si prepara ad essere un evento che contribuisce a costruire la pace non solo nella penisola coreana ma in tutta l'Asia". E aggiunge: "La Corea attende il papa. È un paese ferito da questa divisione. Il Papa andrà e guarderà questo popolo come sempre con fiducia e questo suo sguardo unisce, riconcilia, incoraggia il dialogo, favorisce l'incontro".