Fatti
Alla ricerca di nuove competenze. Trentenni senza lavoro, Regione e Comuni avviano nuovi progetti
Per costruire cittadinanza attiva, sono a disposizione oltre 4 milioni di euro
Per costruire cittadinanza attiva, sono a disposizione oltre 4 milioni di euro
Se trovare o ritrovare un lavoro è problematico, lo diventa ancora di più con l’incedere dell’età. La Regione Veneto e alcuni Comuni hanno pensato di metterci una pezza con appositi progetti per i disoccupati oltre i 30 anni e per i soggetti fragili in generale come disabili o appartenenti a minoranze. Grazie al Fondo sociale europeo Plus 2021-2027, gli uffici regionali hanno potuto erogare 4 milioni e 78 mila euro di contributi attraverso il bando “Lavori di pubblica utilità e cittadinanza attiva”. Serviranno a concretizzare 35 iniziative di amministrazioni comunali distribuite in tutto il territorio regionale e per almeno 295 destinatari finali. Il tutto in un pacchetto che include la formazione obbligatoria, nonché la messa in rete i servizi sociali degli enti con le cooperative e altre realtà associative. Per la provincia di Padova le realtà coinvolte, a favore di oltre cinquanta soggetti complessivi sono Abano Terme, Padova, Ponte San Nicolò, Montegrotto Terme, Federazione del Camposampierese, Albignasego e altri dodici Comuni con capofila Legnaro. Il tutto per un totale 1.102.050 euro a cui si aggiungono i contributi dei singoli Comuni. Solo ad Albignasego saranno 15 i beneficiari, trattandosi del municipio più popoloso della provincia dopo il capoluogo. Le persone individuate saranno impiegate per sei mesi, con contratto part-time di venti ore settimanali, in diversi servizi di pubblica utilità con l’affiancamento dei tecnici comunali: dieci si dedicheranno alla manutenzione dei parchi pubblici e delle aree verdi delle scuole, altre cinque ad attività di archiviazione, digitalizzazione e catalogazione. Come previsto dal progetto, tutti i partecipanti verranno coinvolti in iniziative di orientamento, di accompagnamento e di inserimento lavorativo: «Oltre a garantire un reddito per alcuni mesi a persone senza lavoro – spiega il sindaco Filippo Giacinti – sarà un’occasione per acquisire nuove competenze poi spendibili sul mercato. Ad “Attivi ad Albignasego” si affianca inoltre il nuovo progetto che ha preso il via nelle scorse settimane e che coinvolge i percettori del reddito di cittadinanza in attività socialmente utili. Si tratta di proposte che stimolano l’attivazione delle risorse delle persone e rifuggono la logica assistenzialistica». A Ponte San Nicolò i progetti saranno declinati in maniera simile, una volta fatta la selezione, per cinque beneficiari pure impiegati per sei mesi e venti ore settimanali. Si cimenteranno nella cura del verde come pure nell’archiviazione di documenti, nonché nella vigilanza di palestre e parchi pubblici. Alla quota prevista dall’avviso regionale, in questo caso di 34.815 euro, ne è stata aggiunta una di provenienza comunale di 12.500. Visto che la platea degli over 30 è purtroppo ampia, ci sarà un occhio di riguardo a chi è più avanti con gli anni in considerazione delle difficoltà crescenti man mano che sale l’età. Stesso discorso per i dodici Comuni guidati da Legnaro. La loro è una vera e propria task force (gli altri sono Noventa Padovana, Sant’Angelo di Piove, Tribano, Brugine, Codevigo, Stra, Polverara, San Pietro Viminario, Camponogara, Pontelongo e Agna) che si rivolge a 28 beneficiari complessivi, suddivisi a seconda della popolazione dell’ente. «Saranno impiegati a tempo pieno a partire da ottobre, ma con orari flessibili a seconda del compito – precisa Eva Franchin dei servizi sociali legnaresi, coordinatrice del progetto per tutti i dodici – Ci siamo appoggiati anche noi a delle cooperative, JobsCenter per la programmazione e Irecoop Veneto e Solidalia». E pure loro hanno incrementato la quota proveniente dalla Regione con finanziamenti comunali. Continua Franchin: «Ai circa 7.100 euro per ciascun lavoratore abbiamo aggiunto 2.350 euro dalle nostre casse. Presto procederemo con le selezioni: prima i candidati dovranno presentare la domanda con i propri dati e i progetti che vorrebbero portare avanti, quindi faremo i colloqui. Valuteremo comunque l’età e la durata del periodo di inattività». Con così tanti municipi coinvolti, molteplici saranno pure le tipologie di attività da svolgere: dalla sorveglianza negli scuolabus al riordino degli archivi, dalla manutenzione del verde all’assistenza agli anziani. Una forte visione d’insieme ha animato pure sedici municipi vicentini e tre padovani, che hanno aderito al bando regionale sotto l’egida di Grisignano di Zocco (appartenente alla nostra Diocesi, come pure Montegalda e Montegaldella). «Unire le forze è importante, l’abbiamo visto per precedenti iniziative nel sociale – sostiene l’assessore al sociale di Grisignano Annalisa Zebele – Stavolta potremo dare opportunità lavorative a 39 persone in tutto». Anche in questo caso il contributo regionale di 6 mila euro viene integrato da quelli comunali con una cifra di 2.720 euro.