Bisogna accompagnare fuori dall’emergenza e facilitare anzitutto il recupero “della dispersione, ma anche di partecipazione, motivazione, conoscenze e competenze”.
La Via Crucis del Papa, scandita dai testi di ragazzi e ragazze, a sottolineare disagi e momenti di difficoltà che ciascuno di loro attraversa nella vita quotidiana, in famiglia, a scuola.
Insieme al tema “salute”, riferito alle persone – studenti, insegnanti, famiglie – legato alla Dad, c’è poi quello della “salute” delle strutture, intesa come adeguatezza degli istituti italiani alla svolta digitale imposta dall’emergenza.
Il “Patto” si muove tra temi di stretta attualità – ad esempio “l’avvio ordinato ed efficiente del prossimo anno scolastico” – e una prospettiva più ampia.
A dire la verità, occuparsi di scuola in questo periodo non mette allegria. Anzi. Talvolta sembra di doversi dedicare un vero e proprio “bollettino di guerra”.
Le ricerche dicono che il Covid – la malattia – non è per i giovani lo spauracchio più grande. Piuttosto la paura e l’insicurezza che li accompagna è legata alla privazione di una vita normale.
Prendere in mano il volante di Viale Trastevere, in particolare nella situazione contemporanea, chiede, oltre alle doti del curricolo, almeno due altre caratteristiche indispensabili: coraggio e immaginazione.