Il 21 maggio 1945 moriva a Dachau don Antonio Seghezzi, figura esemplare di sacerdote bergamasco, capace di donare l’intera sua vita alla testimonianza del Vangelo, in particolare alla cura dei giovani di cui fu instancabile educatore, anche come assistente dell’Azione cattolica. Quando, nell’ottobre del 1943, si consegna spontaneamente ai tedeschi che minacciavano rappresaglie, è ben consapevole del destino che lo aspetta e lo fa con un’intenzione precisa: “Il pensiero che possa andarne di mezzo l’Azione cattolica e che magari qualche dirigente finisca a pagare per me, non mi dà pace. Farò il mio dovere”. In riconoscimento dell'eroicità delle sue virtù, è atteso a breve il Decreto in cui sarà riconosciuto Venerabile
Tra le misure di sicurezza per l'esame di maturità e le luci e le ombre della didattica durante il lockdown, è necessario più che mai guardare al "dopo"
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