Promuovere pratiche responsabili che mirino alla cura della persona umana, utilizzando in modo appropriato le risorse naturali, rispondendo a impegni chiari basati sulla responsabilità sociale e sull’opzione preferenziale per i poveri.
Di fronte agli ultimi eventi accaduti in tutto il Paese, con attacchi e saccheggi verso sacerdoti e ambienti ecclesiali e delle Caritas, la Conferenza dei religiosi haitiani (Chr), in una nota diffusa ieri, si dice “costernata” e manifesta “profonda solidarietà ai sacerdoti, religiosi e religiose del Paese che sono profondamente colpiti nella loro fisicità e integrità morale e nelle loro opere, in particolare nelle diocesi di Cayes, Gonaïves e Fort-Liberté, più precisamente a Ouanaminthe, oltre che a tutte le altre persone e istituzioni vittime di atti vandalici e saccheggi in questi giorni”.
“Dio ti vede, Stalin no”. Fu uno degli slogan più in voga, durante la storica campagna elettorale del 1948, per convincere le masse popolari a non votare per i comunisti.
Mons. Carlos Castillo, arcivescovo di Lima e primate del Perù, anche nell’esercizio del suo ministero episcopale prosegue nella riflessione teologica che è ben conosciuta in Italia, da parecchio tempo e in particolare da quando è stato edito, circa vent’anni fa, un volume che presenta quella che egli chiama “Teologia della rigenerazione”. L’intervista è frutto di una più lunga chiacchierata con mons. Castillo, in occasione di un suo recente soggiorno in Italia. Un colloquio che individua nell’attuale cammino sinodale, se lo si prende sul serio, una chance per la Chiesa e il mondo d’oggi
Il Cile non cambia Costituzione. Il clamoroso esito del plebiscito di ieri (previsto dai sondaggi ma non certo in questa misura) ha sancito che sarà necessario cercare nel Paese un nuovo e ben più ampio consenso per mandare “in soffitta” la Carta Costituzionale del 1980, che nel suo impianto iniziale (pur con numerose modifiche intercorse) risale ancora ai tempi del generale Augusto Pinochet
Molti, anche in Italia, lo ricordano energico e attento coordinatore della Giornata mondiale della gioventù di Rio de Janeiro, nel 2013. Da quel momento, quando era vescovo ausiliare di Rio de Janeiro, dom Paulo Cezar Costa, è diventato prima, nel 2016, vescovo di São Carlos, e poi, nel 2020, arcivescovo di Brasilia, la capitale del grande Paese latinoamericano. Con i suoi 55 anni, dopo il Concistoro del 27 agosto, sarà uno dei cardinali più giovani del Sacro Collegio, ed è il secondo brasiliano tra i nuovi cardinali
È il primo cardinale nella storia del Paraguay. Mons. Adalberto Martínez Flores, settantunenne originario di Asunción, da qualche mese è arcivescovo della capitale, oltre che presidente della Conferenza episcopale (al secondo mandato). Il Sir lo ha intervistato, in vista del Concistoro del 27 agosto
Almeno hanno un santo a cui votarsi, gli argentini: san Gaetano, il santo “del pane, della pace e del lavoro”. In tanti, sabato 7 agosto, a Buenos Aires e in tutto il Paese, si sono affidati a questo speciale patrono, senza avere altro cui aggrapparsi. L’Argentina sta vivendo, infatti, ancora una volta, mesi molto difficili: inflazione alle stelle e aumento della povertà, dato che la maggior parte della popolazione vive di lavori precari e sottopagati. Ma la crisi è anche politica