A due anni e mezzo fece crollare miseramente la radio a valvole della cucina perché voleva vedere se c’erano dentro Enrico Ameri e Sandro Ciotti, le voci di Tutto il calcio minuto per minuto. A sette, a chi gli chiedeva cosa volesse fare da grande, rispondeva invariabilmente: «Il giornalista». A ventun anni – grazie alla collaborazione con la Difesa del popolo – si è iscritto all’Ordine dei giornalisti del Veneto; a ventotto è stato assunto come praticante al Mattino di Padova. Gli piacciono l’Inter, i francobolli, la politica e… le donne. Ma soprattutto scrivere.
Padova Curiosa scelta, verrebbe da dire arbitraria, nell’intitolare piazze e vie. Tra eccessi di minuscole e abbreviazioni, personaggi illustri si ritrovano scritti in maniera non uniforme. Generando spaesamento
Il problema è emerso quando un tredicenne con problemi mentali, per mancanza di strutture adeguate, è stato ricoverato un mese assieme agli adulti. Sui 60 posti letto in Veneto, ne sarebbero attivi solo 12. A dirlo è Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione in Regione: «Serve un’assistenza con personale adeguato a tempo pieno per tutti i giovani che sono affetti da malattie psichiatriche»
La spiritualità è alleata della nostra salute? Parrebbe di sì, almeno stando allo studio condotto dalla Harvard School of Public Health di Boston e pubblicato nel giugno 2016 sulla rivista Jama Internal Medicine. La lente degli studiosi ha esaminato per vent’anni, tra il 1992 e il 2012, lo stato di salute di un campione di 74.534 infermiere statunitensi, che all’inizio della sperimentazione avevano 60 anni: durante la ricerca sono avvenuti 13.537 decessi, di cui 2.721 per cause cardiovascolari e 4.479 in seguito a tumore.
Giovedì 13 luglio, il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha rilasciato un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica "lo Sport", dedicato alla squadra vincitrice della Serie A, con una tiratura di 1 milione e 500 mila esemplari.
Doveva essere la partita del riscatto. La gara dell’onore, della bandiera: quella che salva una stagione. E invece fu il de profundis della corazzata di Helenio Herrera. Quel mercoledì 7 giugno 1967, nel magico catino dell’Appiani, i nerazzurri si fecero superare dal Padova operaio di Humberto “Coco” Rosa. Si giocava la semifinale di Coppa Italia, lo stadio di via Carducci pullulava di spettatori (19 mila circa, di cui 16.210 paganti, per un incasso di 28 milioni e 300 mila lire). I biancoscudati s’imposero, incredibilmente, per 3-2.