Siria sotto attacco. Raid aerei di Usa, Francia e Gran Bretagna colpiscono obiettivi a Damasco e Homs e rispondono così al presunto attacco chimico del regime di Assad contro Douma.
Si alza la tensione in Siria dopo il presunto attacco chimico a Douma e il conseguente rimpallo delle responsabilità e delle accuse tra Usa e Russia, quest'ultima pronta a sostenere il regime di Assad.
"La Pasqua è davanti a noi ma da qui si vede solo il Calvario". E il Calvario, in Medio Oriente, ha il nome di Ghuta, Damasco, Idlib, Aleppo, Baghdad, Batnaya, Mosul, Afrin, Gaza, e tanti altri luoghi di guerra e di morte. Nelle parole di mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad, non c'è solo dolore: “C’è gioia anche nella sofferenza, quella patita da Cristo per la nostra salvezza. Preghiamo perché in tutto il Medio Oriente, non solo in Iraq o in Siria, la Pasqua sia motivo di gioia”
Ci sarà anche suor Genevieve Al Haday, religiosa irachena dell’ordine delle domenicane di Santa Caterina, tra i "cruciferi" della Via Crucis al Colosseo, Venerdì Santo, con Papa Francesco. La suora è scampata con altre sue consorelle alla violenza dello Stato Islamico che costrinse, nella notte tra il 6 e il 7 agosto 2014, circa 120mila cristiani a fuggire dalla Piana di Ninive fino ad Erbil, in Kurdistan, per trovare salvezza. Il Sir ha raccolto la sua testimonianza: "Nella Croce che porterò sono riposte le speranze di pace del mio Paese e di tutto il Medio Oriente, il ricordo dei suoi martiri cristiani e anche le lacrime di solitudine di una anziana donna di Roma..."
Celebrare la Pasqua a Norcia a un anno e mezzo dal sisma che ha sconvolto il Centro Italia. Le parole dell'arcivescovo Boccardo: "Nonostante la fatica, le delusioni e qualche volta le frustrazioni di questi anni la Pasqua lancia un messaggio di speranza, di fiducia da riconquistare perché le macerie costituiscono quasi una tentazione a guardare in basso invece che in alto".
I cristiani in Egitto sono almeno 12 milioni, più del 10 per cento della popolazione, senza contare i due milioni in diaspora. Vivono sotto attacco, ma la lunga scia di sangue non piega una comunità ricca di fede e coraggio. Le testimonianze dei familiari di tre vittime raccolte durante un viaggio di Aiuto alla chiesa che soffre - Italia.
Sarà una commemorazione sobria, intima quella della notte tra il 23 e il 24 agosto. Una fiaccolata lungo Corso Umberto I, fino al Parco Minozzi, per ricordare le vittime del terremoto e una messa, celebrata il 24 agosto alle 11, dal vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili. I familiari delle vittime del sisma si ritroveranno tutti lontano dai riflettori per ricordare, in silenzio, i loro cari che non ci sono più. Un momento per pensare al presente difficile e al futuro che appare sempre più faticoso da affrontare. Con mons. Pompili abbiamo ripercorso questi dodici mesi.
È stato il giorno della festa della minuscola comunità cattolica egiziana, quello di ieri al Cairo. L'incoraggiamento e l'invito di Papa Francesco ai cattolici a essere "locomotore" dell'Egitto sui binari della carità e del perdono, difendendo e vivendo la cultura dell’incontro, del dialogo, del rispetto. "L’unico estremismo ammesso per i credenti è quello della carità" ha ribadito il Pontefice. Le sette tentazioni da rifuggire per essere "operatori di concordia e costruttori di ponti".
Tenace, forte, radicata e resiliente, capace di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di ricostruirsi attorno alla propria identità. È la gente di Amatrice e di Accumoli. La voglia di risorgere si incarna in particolare nelle persone più anziane, quelle che più di tutti rappresentano le radici e la memoria storica di queste comunità.