“Dopo 160 giorni la Terra Santa, sconvolta dalla violenza, non vede una possibile soluzione alla guerra in corso. Oggi, primo venerdì di preghiera del Ramadan, iniziato lunedì scorso, a Gerusalemme, la città Santa per le tre religioni monoteiste, il clima è teso. Forti le restrizioni imposte da Israele: gli uomini che hanno meno di 55 anni e le donne che hanno meno di 50 anni non possono arrivare fino alla Spianata delle Moschee per pregare”.
Oggi 15 marzo, la guerra in Siria entra nel suo 14° anno. “Il conflitto, scoppiato nel marzo 2011, – scrive in una nota Caritas Italiana – ha gettato oltre 16,7 milioni di persone in stato di bisogno, il numero più alto di sempre dall’inizio della guerra. 7,5 milioni sono minori; 7,2 milioni gli sfollati interni, sui quali si è abbattuto anche il violento terremoto del 6 febbraio 2023.
“Le restrizioni ci sono sempre state, già prima della guerra. Sappiamo che Israele sta preparando il check point di Betlemme per il passaggio dei fedeli musulmani che vogliono andare a Gerusalemme, alla Spianata delle Moschee, a pregare durante il Ramadan. Adesso saranno più rigide e probabilmente riguarderanno solo i palestinesi sotto i 55 anni. Agli altri Israele non impedirà l’accesso alla Spianata. Non lo farà”.
È atterrato, nella prima serata di ieri, all’aeroporto militare di Roma Ciampino, un C-130 dell’Aeronautica militare con a bordo 45 persone provenienti da Gaza, di cui 14 bambini e 8 adulti bisognosi di cure mediche, 22 accompagnatori, che vanno ad aggiungersi alle 111 già arrivate in precedenza.
"Gaza, un girone dantesco dove la popolazione si muove tra cumuli di macerie, montagne di spazzatura, fogne rotte che sversano liquami ovunque e miasmi che salgono dai corpi rimasti sotto le macerie": la testimonianza resa al Sir del parroco della Striscia, padre Romanelli.
Qual è il ruolo delle donne in un contesto di guerra? A dare la sua testimonianza è una psicologa di 73 anni, sopravvissuta alla strage perpetrata il 7 ottobre scorso da Hamas nel kibbutz di Be'eri, dove suo marito Yoram è stato ucciso
Identificare con un simbolo l’articolo creato anche con il contributo dell’IA, l’intelligenza artificiale: è l’appello lanciato in questi giorni dal Consiglio Direttivo dell’Ucsi Sicilia (Unione Cattolica Stampa Italiana).
“La guerra sta uccidendo anche la dignità umana, le persone ormai sono ridotte a vivere come animali, se non peggio. Mi chiedo perché tanta crudeltà. E il mondo resta in silenzio”. Da Gaza si alza la voce di suor Nabila Saleh che ringrazia Papa Francesco per l'ennesimo accorato appello per la fine della guerra. Al Sir la religiosa fa il punto sulla situazione all'interno della Striscia
"A Gaza si muore di fame due volte perché gli aiuti umanitari non arrivano, vengono negati e si muore facendo la fila per un pezzo di pane": lo dice padre Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, commentando al Sir la morte di oltre 100 palestinesi ieri, a Gaza City, durante il tentativo di prendere cibo da un convoglio umanitario