“Non dobbiamo abituarci in tanti modi all’orrore della guerra, della disumanità, a guardare gli altri come se non ci interessassero. Non possiamo accettare che la guerra possa rappresentare una soluzione. Il male ci divide dagli altri”.
“L’Unione europea rappresenta circa il 20% del prodotto interno lordo mondiale. I Paesi europei sono ai primi posti per la ricchezza prodotta e rappresentano oltre la metà della spesa globale per il welfare”: lo ha detto Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la sussidiarietà, intervenendo oggi al Meeting di Rimini a margine di un incontro sul futuro dell’Europa.
“Il mondo dopo il 24 febbraio è più pericoloso. Putin ha scatenato una guerra illegale contro l’Ucraina indipendente e sovrana. Abbiamo bisogno gli uni degli altri: è il modo migliore per superare le sfide che ci attendono. Il nostro futuro è solo insieme”.
“Non si può eludere l’esperienza del perdono per poter vivere. L’odio, la rabbia cattiva non sono parte della nostra esperienza umana, vi entrano perché noi lasciamo entrare la spada di satana, della menzogna. Occorre perciò domandare la pace, e volerla accogliere nei nostri rapporti. La pace è un dono, e come tale va innanzitutto accolta e riconosciuta. Per il mondo la pace è l’instaurarsi di un certo potere, e di solito è sempre rimandata a un futuro e occorre che qualcuno faccia certi sacrifici, mentre altri no; è quindi sempre una menzogna la pace del mondo”.
In Medio Oriente e in Terra Santa “non si potranno superare gli ostacoli odierni nel cammino di riconciliazione, né progettare un futuro sereno, se non si avrà il coraggio di purificare la propria lettura della storia dall’enorme bagaglio di dolore e ingiustizie che ancora condizionano pesantemente il presente e le scelte che spesso oggi si compiono. Non si tratta di dimenticare, certamente. Sarà tuttavia assai arduo costruire un futuro sereno se si pone alla base della propria identità personale, sociale e nazionale ‘l’essere vittima’, anziché fondare le proprie prospettive su una comune speranza. Il perdono è un ingrediente necessario per superare questa impasse”.
Cittadini ed esponenti della società civile in campo per promuovere “un’alleanza trasversale e inclusiva per connettere movimenti sociali, esperienze civiche, energie imprenditoriali, risorse intellettuali e morali, i partiti riformisti nazionali e le migliori esperienze politiche locali”.
Il 20 agosto prende il via la 43ª edizione del Meeting di Rimini (fino al 25). Denso, come tradizione, il programma degli eventi. "Ospiteremo testimonianze dall’Ucraina e dalla Russia, dando spazio anche alle comuni radici culturali europee”, spiega il presidente della Fondazione Meeting. “Affronteremo le sfide per l’economia, nella convinzione che la transizione ecologica deve rimanere una preoccupazione prioritaria. Guidati dal titolo ‘Una passione per l’uomo’ vogliamo dare attenzione particolare all’educazione, la famiglia e la scuola, in un contesto sociale sempre di più caratterizzato da fragilità esistenziali e tante domande di senso”
Si chiama Bistrò53 ed è l'ultimo nato della galassia della Cooperativa Sociale Nazareno di Carpi, frutto dell'intuizione di don Ivo Silingardi, una vita dedicata a far crescere i giovani, dagli orfani accolti nel dopoguerra, fino alle generazioni di oggi, con un’attenzione particolare a quelli più fragili. Nell'enorme "prato del gusto" che circonda il locale i giovani della Cooperativa servono colazioni, pranzi e cene, organizzano aperitivi ed eventi. In questo angolo verde, divenuto un luogo di inclusione e integrazione, i giovani e la città si incontrano e si conoscono
Nel corso del suo viaggio in Medio Oriente, ieri il Presidente Usa, Joe Biden, è giunto a Betlemme, dove è stato accolto dal presidente palestinese Mahmoud Abbas.