Non solo Bucha, nella zona di Kiev, ma ce ne sarebbero almeno altre 50 al confine della Bielorussia, nella area di Polyssia, occupata dai russi per 47 giorni, dopo l’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio scorso.
Arrivata ieri a Leopoli, in Ucraina, la delegazione di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs), guidata dal direttore Alessandro Monteduro. Una visita di solidarietà per verificare direttamente i bisogni delle diocesi, eparchie e esarcati ucraini. Subito dopo l'aggressione russa la Fondazione pontificia aveva stanziato 1,3 milioni di euro. Ora sta partendo una seconda fase di aiuto per un valore di circa 700 mila euro. Altri progetti sono in va di definizione
Diecimila euro: è la donazione della Banca di credito cooperativo “G. Toniolo” di San Cataldo alla Caritas diocesana di Caltanissetta in solidarietà con il popolo ucraino. Sono tanti i rifugiati che hanno deciso di rimanere nei territori di confine, in particolare tra la Romania, la Polonia e la Macedonia.
A raccontare al Sir l'esperienza della mensa "Papa Francesco" di Chișinău è il vicario generale della diocesi, mons. Cesare Lodeserto. Ogni giorno vi affluiscono oltre 200 famiglie moldave e ucraine
Dopo il bombardamento russo di sabato scorso, alla vicina frontiera moldava di Palanca, cominciano ad arrivare profughi da Odessa. Raccontano la paura di un'ulteriore escalation della guerra. Nel centro allestito dal Governo moldavo e dalle varie ong l'accoglienza dei profughi continua senza sosta e senza particolari intoppi
In Moldova, uno dei paesi più poveri del Vecchio Continente, sono affluiti dallo scoppio della guerra in Ucraina oltre 400 mila profughi ucraini, in larga parte donne, bambini, anziani. A Chişinău la piccola chiesa locale ha attivato una rete di aiuto per dare loro accoglienza e conforto. Nel Paese cresce anche la paura di un allargamento del conflitto con la Transnistria che potrebbe diventare il nuovo Donbas. La voglia di Europa dei giovani
“La Chiesa è ancora viva, i 100 mila adolescenti accorsi il giorno di Pasquetta in piazza san Pietro per incontrare Papa Francesco lo dimostra”: così don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale di Pastorale giovanile (Snpg) della Cei traccia al Sir un bilancio di “#Seguimi”, il pellegrinaggio degli adolescenti italiani da Papa Francesco lunedì 18 aprile, Pasquetta. In piazza anche Blanco che ha cantato "Blu celeste".
“Forse ci siamo abituati all’idea della Risurrezione, al punto da non renderci conto di quanto sia sconvolgente il significato di questo Sepolcro vuoto. Eppure, se ci pensiamo bene, è una pazzia, secondo i parametri umani, credere che vi possa essere una risurrezione. Eppure, questa è la nostra fede”.
San Frumenzio è una parrocchia giovane ma da cui sono già usciti un cardinale e due vescovi. Tante le iniziative di carità a beneficio degli ultimi del Nuovo Salario e dei quartieri vicini e un ponte missionario che da Roma arriva fino al Mozambico