Cresce l’attesa per l'inizio della conferenza “Mediterraneo frontiera di pace”, che parte oggi a Firenze e che si chiuderà con la visita di Papa Francesco nella giornata conclusiva. L’evento sarà l’occasione anche per riparlare dell’Opera Segno, frutto concreto della prima conferenza di Bari 2020. Un progetto affidato a Caritas Italiana e a Rondine Cittadella della Pace, dove i giovani protagonisti sono stati formati. Il Sir ha parlato con alcuni di loro in vista di Firenze
La Custodia a Firenze: tra i partecipanti all’incontro “Mediterraneo frontiera di pace”, in programma nel capoluogo toscano, dal 23 al 27 febbraio prossimi, ci sarà anche il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton. Con lui saranno rappresentate tutte le comunità francescane sparse in tutte le rive e nel cuore del Mare Nostrum, quelle di Israele, Palestina, Libano, Siria, Egitto, Cipro e Rodi, Grecia, Spagna, Italia
"Collaborando e dialogando possiamo costruire l’Europa e fare del Mediterraneo un bene comune”. È con questa convinzione che mons. Stanislav Hocevar, arcivescovo e metropolita di Belgrado, parteciperà all’Incontro dei Vescovi e Sindaci del Mediterraneo in programma a Firenze. A pochi giorni dall'apertura, il 23 febbraio, il Sir ha raccolto la sua testimonianza. L'esperienza della guerra balcanica per rilanciare la convivenza
Dopo Bari (2020) i vescovi delle Chiese che si affacciano sul Mediterraneo si ritrovano a Firenze. Sessanta delegati provenienti da 20 Paesi bagnati dal Mare Nostrum parleranno della vita delle comunità cristiane all’interno delle città con un occhio attento al tema della cittadinanza, parola chiave di questa seconda edizione di “Mediterraneo frontiera di pace”. Tra i partecipanti anche il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, sotto la cui giurisdizione pastorale ricadono Israele, Palestina, Giordania e Cipro. Il Sir ha raccolto la sua testimonianza
Una delegazione della Comunità di don Benzi è presente stamani di fronte alla Corte Costituzionale che dovrà esprimersi sull’ammissibilità dei quesiti referendari.
Un progetto di formazione alla pace e al dialogo rivolto ai giovani delle aeree del Mediterraneo. È stata questa l'eredità concreta lasciata dall'incontro di Bari “Mediterraneo, frontiera di pace” del 2020 che vide riuniti, nel capoluogo pugliese, i vescovi di diciannove Paesi affacciati sul Mare Nostrum. Una “Opera segno” realizzata dalla Caritas Italiana in sinergia con Rondine Cittadella della Pace, intitolata "Mediterraneo frontiera di pace, educazione e riconciliazione"
In vista dell'incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo che si svolgerà a Firenze dal 23 al 27 febbraio, il Sir ha incontrato il neo arcivescovo di Sarajevo, mons. Tomo Vukšić, invitato all'evento. La Bosnia-Erzegovina, con la sua capitale Sarajevo, definita la Gerusalemme d'Europa, rappresenta tutta la tradizione di convivenza
Ci sarà anche la Striscia di Gaza all’incontro “Mediterraneo frontiera di pace” che radunerà a Firenze, dal 23 al 27 febbraio, i vescovi delle Chiese che si affacciano sul Mare Nostrum e i sindaci delle principali città mediterranee. Ci sarà con la preghiera dei 134 fedeli cattolici della parrocchia locale della Sacra Famiglia che hanno ricevuto in dono da papa Francesco 134 corone del Rosario. A raccontarlo al Sir sono il parroco, padre Gabriel Romanelli e il giovane seminarista Abdallah Jeldah, una vocazione nata e cresciuta sotto i razzi e le bombe.
A Siena, dove vive il piccolo Mustafà, il bimbo siriano nato senza arti, a causa della guerra. La sua foto mentre gioca con il papà, scattata mentre erano in un campo di rifugiati in Turchia, ha fatto il giro del mondo e scatenato una gara di solidarietà. Il Sir è andato a Siena a incontrare la famiglia del piccolo