Le truppe Usa e quelle della Nato si ritirano dall'Afghanistan. La decisione è stata assunta ieri dal presidente Biden e dai vertici dell'Alleanza Atlantica. Dal 1° maggio all’11 settembre torneranno a casa 2.500 soldati americani, con loro anche altri mille operatori della difesa, 7.000 forze straniere, la maggior parte delle quali truppe della Nato. Tra loro anche 800 italiani. Si apre ora un nuovo capitolo della travagliata storia del Paese asiatico. Per saperne di più abbiamo intervistato Claudio Bertolotti, direttore di Start InSight, tra i massimi esperti di Afghanistan
“Estremismo violento e radicalizzazione giovanile: vettori, manifestazioni e strategie di intervento” è il titolo di una ricerca che analizza le diverse forme di conflitto, intolleranza e discriminazione che spingono i giovani (fascia di età compresa tra i 14 e i 20 anni) ad assumere comportamenti violenti verso singoli e gruppi vulnerabili. Sotto la lente l'estremismo di tipo islamico e quello legato a forze nazionaliste e di ultra destra. Il Sir ha posto alcune domande all’autore, Alessandro Bozzetti
A un mese esatto dalla visita di Papa Francesco (5-8 marzo), il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako ribadisce la necessità per tutti gli iracheni di sfruttare questa visita "per voltare pagina e aprire una nuova epoca di riconciliazione e fratellanza". Quattro proposte concrete e una suggestione: "è il tempo di separare la religione dallo Stato"
“Nonostante tutte le dichiarazioni ufficiali sul rispetto dei diritti umani, della piena dignità e della sovranità dei popoli, vediamo l’umanità oggi sopraffatta dal peso del male, dell’ingiustizia e della corruzione: violenza, terrorismo, guerre, povertà e miseria, senzatetto, migrazioni e il micidiale Covid-19. La morte di Gesù è una chiamata per noi a tornare a noi stessi, e la sua voce continua a invitare tutti coloro che hanno una buona volontà a fare qualcosa perché tutti abbiano la vita in abbondanza”.
Nel Tigray (Etiopia) si combatte da mesi. Sei milioni di persone soffrono violenza, distruzioni, razzie, stupri, esecuzioni sommarie, nel silenzio del mondo. "Il Covid è solo uno dei problemi, e neanche il peggiore" dice la missionaria salesiana, suor Laura Girotto. Fra tre giorni è Pasqua e la religiosa offre come simbolo l'immagine di un bambino della sua missione, che ha perso una mano per una bomba trovata nei rifiuti mentre cercava cibo. Uno dei tanti piccoli Cristi che vivono sulla propria pelle questa Passione, che "sappiamo tutti sboccherà nella Resurrezione"
“Non girare lo sguardo e non passare oltre” ma comportarsi come il “Buon Samaritano” che si chinò sul viandante ferito e bisognoso e se ne prese cura. Alla vigilia della Colletta per la Terra Santa, che si celebra tradizionalmente il Venerdì Santo, a lanciare un appello alla generosità è il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, card. Leonardo Sandri.
La Pasqua in Nigeria e in Siria, nelle comunità cristiane sotto scacco dei terroristi di Boko Haram e dei jihadisti di Tahrir al-Sham. Accomunate dalla paura di attentati, rapimenti, discriminazioni e abusi di vario genere, costrette a vivere la fede all’interno delle loro chiese e delle loro case, alla paura rispondono con il coraggio della fede. La certezza è che “non esiste vittoria senza sofferenza e non c’è Sepolcro vuoto senza Calvario”. Vivranno la Pasqua “come pecore in mezzo ai lupi, prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”
Sono passati poco più di tre mesi dal sisma che il 29 dicembre scorso ha colpito la Croazia. Il Sir ha intervistato mons. Vlado Košić, vescovo della diocesi di Sisak, nel cui territorio insiste la gran parte del cratere sismico, per capire come la popolazione sta reagendo al terremoto e soprattutto come si appresta a vivere la Pasqua. Sono migliaia gli sfollati che vivono in alloggi provvisori e decine le chiese inagibili e ridotte in macerie.
Non sarà una Pasqua a porte chiuse, come nel 2020 in piena pandemia, quella di quest'anno a Gerusalemme. Ne è convinto il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton. A far ben sperare in celebrazioni 'quasi' normali è il successo del piano vaccinale israeliano che potrebbe riverberare i suoi effetti positivi anche sui luoghi di culto, come il Santo Sepolcro, cuore delle celebrazioni pasquali. Mancheranno ancora i pellegrini, ma qualcosa potrebbe muoversi già entro la fine dell'anno