Presentato oggi il secondo Rapporto sul terrorismo e il radicalismo in Europa dell’Osservatorio sul radicalismo e il contrasto al terrorismo (React2021). Dal 2017 al 2019 gli attacchi terroristici in Europa sono stati 436 (895 nel periodo 2014-2017). Ne proponiamo una sintesi.
“Ferma condanna” dell’attacco ma anche certezza nella visita del Papa, perché “il Paese ha estremo bisogno di parole di speranza su cui costruire un futuro di pace e di convivenza, basato sul rispetto dei diritti e sulla giustizia”: così l’arcivescovo caldeo di Erbil, mons. Bashar Matti Warda, commenta al Sir l’attacco con razzi, la notte scorsa, diretto tra la zona dell’aeroporto e la base delle forze della Coalizione internazionale a guida Usa a Erbil, nel Kurdistan iracheno.
Dal 5 all’8 marzo prossimi Papa Francesco sarà in visita in Iraq, la prima di un Pontefice nella terra di Abramo e di una delle comunità cristiane più antiche al mondo. Una terra segnata da guerre e conflitti settari, che hanno visto la comunità cristiana, oggetto di discriminazioni, attacchi, attentati e persecuzioni. L'ultima, la più violenta ad opera dei miliziani dello Stato Islamico. In vista di questo viaggio apostolico la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) ha diffuso il Dossier “I cristiani in Iraq”. Ne proponiamo una sintesi.
Fervono i preparativi a Erbil per l’arrivo di Papa Francesco. Nel capoluogo dell’omonimo governatorato nella Regione Autonoma del Kurdistan Iracheno, il Pontefice celebrerà una messa nello stadio “Franso Hariri” domenica 7 marzo.
Mancano meno di tre settimane dal viaggio di Papa Francesco in Iraq (5-8 marzo) e il Governo del Paese mediorientale ha emanato nuove restrizioni anti-Covid-19. Tra queste anche il coprifuoco totale nei fine settimana fino all'8 marzo, data in cui il Papa rientrerà in Vaticano (dal 5 marzo). Il commento del patriarca caldeo, card. Louis Raphael Sako che parla anche dell'incontro di Najaf con Al Sistani e delle altre tappe della visita apostolica.
Il 7 marzo papa Francesco sarà a Mosul e a Qaraqosh, nella piana di Ninive, tappe del suo viaggio in Iraq (5-8 marzo). Sarà l'occasione per pregare per le vittime della guerra e per incontrare le comunità cristiane che hanno subito atroci sofferenze durante l'invasione dello Stato Islamico. Il parroco della cattedrale siro-cattolica dell’Immacolata Concezione di Qaraqosh, don Majeed Attalla racconta l'attesa della sua gente:"Rinasce la fede sulle macerie dell'Isis"
La Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto ieri il programma ufficiale del viaggio di Papa Francesco in Iraq (5-8 marzo). Tra i vari appuntamenti, il programma prevede, come primo incontro pubblico, quello con i vescovi, il clero e le comunità religiose irachene nella cattedrale siro-cattolica “Nostra Signora della Salvezza”, a Baghdad. Un luogo significativo per la chiesa d'Iraq perché qui, il 31 ottobre del 2010, durante la messa vennero massacrati da 5 terroristi islamici 48 fedeli, due erano sacerdoti. Il 31 ottobre 2019 si è chiusa la fase diocesana della Causa di beatificazione e Dichiarazione di Martirio di questi “servi di Dio”. Il Sir ha raccolto la testimonianza del postulatore della Causa, don Luis Escalante.
Yael Rubinstein, ambasciatrice di Israele presso la Fao, Wfp e Ifad, parla dell'impegno del suo Paese nella lotta alla fame. "Abbattere l’insicurezza alimentare e la fame significa anche ridurre le tensioni e i conflitti tra le nazioni" afferma l'ambasciatrice che, sulla materia, ricorda anche il magistero di Papa Francesco. L'importanza degli accordi con Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Sudan e Marocco. E sui palestinesi: "Benché attualmente non ci sia un trattato di pace con i palestinesi, condividiamo con loro il nostro destino"