Il Libano tra crisi economica e pandemia di Coronavirus Covid-19. La testimonianza del presidente di Caritas Libano, il carmelitano padre Michel Abboud. Dall'inizio dell’emergenza Coronavirus la Caritas sta impegnando 750 suoi operatori e 1.200 volontari. Sono stati distribuiti migliaia di aiuti alimentari in tutto il Paese. Il 4 maggio iniziata la Fase 2 di alleggerimento delle restrizioni imposte subito dopo i primi casi di contagi. Al 6 maggio i casi confermati sono 750 e 25 i decessi
La risposta della Grecia alla pandemia del Covid-19: il Paese ha reagito tempestivamente alla diffusione del contagio limitandone i danni. Ciò che si teme adesso è una nuova recessione post-pandemia, dopo la crisi economica e le dure condizioni, imposte dalla Troika per il salvataggio, che peseranno ancora a lungo nel cammino di rinascita del Paese. Le parole di padre Antonio Voutsinos, presidente di Caritas Grecia
“Aperto per ferie. Progetto per l’estate ragazzi in tempo di pandemia”: è l’iniziativa messa in campo dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg) condiviso con le associazioni e le realtà della vita consacrata che siedono al tavolo del Forum Oratori Italiani (Foi) per rispondere a una delle questioni che emergeranno la prossima estate: “la gestione di bambini e ragazzi”.
È morto ieri sera presso una clinica romana, dove era ricoverato in condizioni critiche per una malattia diagnosticata a fine gennaio, il Gran Maestro, Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto.
Rabbini capo, patriarchi, arcivescovi, imam e sceicchi insieme in una preghiera comune per chiedere a Dio di alleviare la sofferenza nel mondo colpito dalla pandemia di coronavirus.
“Cristo risorto irrompe nelle nostre povere esistenze e le illumina con una nuova luce. E proprio ora, in un tempo in cui sentiamo forte il desiderio di gridare il comune bisogno di salvezza, ne siamo impediti. E così ci rendiamo conto di quanto ci manchi celebrare l’amore che vince ogni morte. Come ci pesa questa solitudine, come è faticoso farci guidare da Lui su questi sentieri sconosciuti!”: lo ha detto l’amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa, celebrando ieri la Pasqua nella Città Santa.
“Gesù risorto è ora la mia speranza certa, accoglierlo con fede è ricevere l’unico vaccino che mi può salvare dal virus della morte, della paura e dell’angoscia, dal virus del male che contagia la nostra umanità e la nostra storia, dal virus di una vita senza senso e senza scopo”.
“Mio Dio, mio Dio perché mi hai abbandonato?”: l’invocazione di Gesù crocifisso sul Golgota risuona oggi più viva che mai nel Calvario delle genti terremotate del Centro Italia. Una doppia Via Crucis, generata sui disastri del sisma del 2016 e adesso sulla minaccia subdola del virus. La raccontiamo con le voci dei vescovi di Spoleto-Norcia, Rieti e Camerino-San Severino Marche
Striscia di Gaza e Idlib, sono due dei tanti Calvari dell’umanità di oggi. Non esiste il “Terzo Giorno” per queste terre e per i loro abitanti, circondati da muri e da macerie, costretti a vivere in condizioni inumane, privi di tutto e soprattutto di prospettive future degne di questo nome. E adesso anche minacciato dal Coronavirus. Il racconto del Venerdì Santo nella voce dei cristiani locali