Mercoledì 17 giugno, Papa Francesco, attraverso la Congregazione per le Chiese orientali, ha donato 2.500 test Covid-19 al Ministero della salute di Gaza.
La storia dell'incontro, nella Striscia di Gaza, con Yuval Roth, fondatore di “The Road to recovery”, organizzazione umanitaria impegnata a trasportare, gratuitamente, in ospedale i palestinesi – per lo più bambini – di Gaza e della Cisgiordania bisognosi di cure mediche. "Per noi di The Road to recovery - racconta al Sir - è un modo per mostrare un altro volto di Israele che non è solo quello dei militari armati o dei coloni”. Il messaggio: "Non ci sono piani di pace e soluzioni che tengano se prima non viene rispettata la dignità degli uni e degli altri"
Nella chiesa di Sant’Antonio a Giaffa (Custodia di Terra Santa) i fedeli della comunità cristiana di lingua araba si sono attivati con una rete di solidarietà per aiutare i migranti e i rifugiati in grave difficoltà a causa del Covid-19. Non solo un aiuto materiale ma anche spirituale. "La pandemia - racconta al Sir il parroco, padre Agustin Pelayo Fregoso - ci ha fatto riscoprire più uniti e solidali" e "misericordiosi quando si è trattato di dare una degna sepoltura a un giovane rifugiato eritreo morto suicida perché non riusciva a mandare più soldi a casa"
Sono 1,6 milioni i profughi interni (Idp) in Iraq, sfollati a causa dell’Isis che nel 2014 conquistò la città di Mosul e la Piana di Ninive, generando all’apice del conflitto circa 6 milioni gli sfollati. È quanto emerge dal 57° Dossier di Caritas Italiana dedicato agli "Sfollati. Uomini, donne e bambini profughi nel proprio Paese". E agli sfollati interni Papa Francesco ha dedicato la prossima Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebrerà il 27 settembre. Il titolo del messaggio pontificio è "Come Gesù, costretti a fuggire"
Il 10 giugno una delegazione del nuovo Governo iracheno, guidata dal Primo Ministro Mustafa al Kadhimi, si è recata a Mosul e nella Piana di Ninive. Una visita tanto significativa quanto attesa nella città che, dopo la conquista il 9 giugno del 2014, divenne la capitale irachena dello Stato Islamico (Daesh). Ad accompagnare il premier l'arcivescovo caldeo di Mosul, mons. Najib Mikhael Moussa, che al Sir ha fatto il punto sulla situazione nella città irachena e nella Piana di Ninive
Continua l'agonia del popolo siriano segnato da una guerra lunga ormai 10 anni, piegato dalla crisi economica e da sanzioni internazionali di cui paga gli effetti devastanti. Non è la pandemia a preoccupare ma la priorità oggi è: "sopravvivere". Testimonianze da Damasco e Aleppo. L'appello: "rimuovete le sanzioni"
“Un segnale di grande speranza e di grande gioia”: così il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, commenta al Sir la notizia della riapertura domani, dopo tre mesi circa, della basilica della Natività di Betlemme.
Israele annuncia annessione di parte del territorio occupato della Cisgiordania e il presidente palestinese, Abu Mazen, risponde svincolando la Palestina dagli accordi siglati con Usa e Israele. La soluzione "Due popoli, due Stati" appare sempre più lontana. Ne è convinto Gershon Baskin, co-presidente fondatore di Ipcri, editorialista di The Jerusalem Post, che rilancia: "Giunto il tempo di pensare a un nuovo orizzonte", a una soluzione a "Uno Stato". Baskin ha di recente pubblicato il libro "In pursuit of peace in Israel and Palestine" (Alla ricerca della pace in Israele e Palestina), edizioni Vanderbilt University Press .