Sergio Rizzo, a lungo firma del Corriere della Sera, poi vice direttore di Repubblica, il 25 giugno fa tappa nella Libreria ItalyPost di viale Codalunga a Padova con l’ultimo saggio-inchiesta Potere assoluto – I cento magistrati che comandano in Italia. Una chiacchierata anche sul giornalismo: «Il giornalismo dovrebbe spiegare un po’ meglio il contesto dei fatti. Siamo davvero sicuri di farlo, fino in fondo? In televisione mi hanno interpellato in un paio di occasioni. Ho provato almeno a dire che va bene tutto, ma con la guerra fanno affari d’oro le imprese belliche e si svuotano vecchi arsenali per far posto ad armi più sofisticate».
«Una grande ecatombe. È già un suicidio di massa, un terrificante martirio collettivo». Donatella Di Cesare, docente ordinario di Filosofia teoretica alla Sapienza di Roma, continua a dar voce a chi non si allinea al pensiero unico sulla guerra in Ucraina. Di Cesare ha ribadito le ragioni dell’alternativa al massacro anche allo Sherwood Festival di Padova durante il dibattito “La guerra oltre la guerra” con la filosofa Ida Dominijanni, l’economista Andrea Fumagalli e lo scrittore Davide Grasso. «Oggi più che mai lo sforzo è di evitare l’alternativa di schierarsi con i russi o con gli ucraini. Il punto è la catastrofe dell’Europa, che era nata con il compito di far coabitare popoli, non di assecondare nazionalismi o peggio gabbie etniche».
Sulla carta, la quinta “rivoluzione” nella sanità pubblica. Con più soldi e ambizioni dopo il varo del Servizio sanitario nazionale (1978), il decreto Bindi...
Territorio e digitalizzazione, gli obiettivi. Il Governo detta le linee guida per rispettare le scadenze europee, ma il Piano nazionale va riletto sapendo le criticità esistenti per attuare trasformazioni radicali in breve tempo. Con il rischio di generare spreco di soldi e spesa
Il Libano è la Santa Barbara del Medio Oriente: le elezioni del 16 maggio hanno innescato la mina vagante della politica nella già devastante crisi economico sociale.
Musei in appaltoDa Milano a Trieste, da Verona a Firenze, da Torino a Roma: si “esternalizzano” guardiania, accoglienza, perfino biglietteria e bookshop....
Dopo il ritiro delle truppe francesi, il governo militare golpista del Paese africano ha “arruolato” i mercenari russi del Gruppo Wagner, tra i possibili responsabili del massacro di 300 civili. Ma la stabilità del Sahel, e di riflesso la sicurezza europea, impegna l’esercito italiano