Ad Atene cambiano i governi (da Alexīs Tsipras al nuovo premier Kyriakos Mītsotakīs), ma niente cambia nell’isola dell’Egeo ad un braccio di mare dalla Turchia. Foto di Massimo Sormonta.
Nell’isola di Lesbo, il calendario non scandisce l’avvento. Un giorno dopo l’altro, nel campo profughi di Moria è un inferno di disperazione. Ernesto Milanesi è arrivato a destinazione: primo giorno.
In queste ore Ernesto Milanesi è in viaggio per la Difesa perché dal 20 al 22 dicembre sarà nell'isola di Lesbo, alle porte dell'Europa e dentro alla vergogna della civilissima Unione Europea: il campo profughi di Moria dove migliaia di uomini, donne e bambini mancano di tutto. La loro colpa? Essere scappati dalla guerra credendo nella salvezza, ma ritrovandosi in un altro inferno.
Per tre giorni Milanesi documenterà tutto questo con la sua scrittura e inviandoci anche le foto di Massimo Sormonta. Non vi resta che seguirci.
Nell’epoca dei nuovi muri ai confini e dei porti chiusi perfino ai naufraghi, sono più di 2 mila le persone che hanno beneficiato dei “corridoi umanitari” inaugurati il 15 dicembre 2015 dal protocollo d’intesa fra il governo e la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, la Tavola valdese e la Comunità di Sant’Egidio.