Giovani e adulti hanno percorso gli ultimi sei chilometri, dal Monte della Gioia alla porta santa, nella cattedrale, in cui è custodita la tomba dell'apostolo Giacomo. L'iniziativa nell'ambito del pellegrinaggio della diocesi
“La pandemia è stato un ostacolo anche ai pellegrinaggi. Soprattutto durante i confinamenti, non c’era movimento nel santuario. Sembrava un deserto. Adesso, dopo la fine del confinamento, sono ripresi i pellegrinaggi. In questo mese di agosto, c’è stato un movimento molto grande anche per i pellegrini che vengono dall’estero. Incominciano anche a venire gruppi dalla Spagna, dall’Italia, dalla Francia, dalla Germania e dalla Polonia”.
Primo giorno di pellegrinaggio ieri, tra Lisbona, Braga e Santiago de Compostela per un gruppo della diocesi di Roma, che aderisce all’iniziativa diocesana, organizzata dall’Opera romana pellegrinaggi, che avrà poi il suo momento centrale, nei prossimi giorni, a Fatima. Saranno in tutto circa 200 i partecipanti.
“La triste esperienza del ‘digiuno’ liturgico dello scorso anno ha fatto risaltare la bontà del molto cammino compiuto a partire dal Concilio Vaticano II”. Lo riporta il messaggio di Papa Francesco, a firma del segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin, in occasione della 71ª Settimana liturgica nazionale, al via da oggi a Cremona, indirizzato a mons. Claudio Maniago, vescovo di Castellaneta e presidente del Centro azione liturgica.
Durante l’udienza generale di questa mattina nell’Aula Paolo VI, il Pontefice ha continuato il ciclo di catechesi sulla lettera ai Galati dell’apostolo Paolo con la sua meditazione incentrata sul tema “Il valore propedeutico della Legge”
“Grazie a Dio e al lavoro di molti, oggi abbiamo vaccini per proteggerci dal Covid-19. Questi danno la speranza di porre fine alla pandemia, ma solo se sono disponibili per tutti e se collaboriamo gli uni con gli altri”.
“Si fa appello ai sentimenti di accoglienza che noi come albanesi abbiamo, ma è anche il rispetto di patti internazionali che abbiamo sottoscritto sia con la Nato sia con altre istituzioni internazionali”.
“Anche il creato, che l’uomo deve custodire, ha come meta ultima andare oltre se stesso. Se l’uomo non vive in piena armonia con la creazione, come negli ultimi eventi disastrosi causati dagli incendi, vuol dire che è distante dalla pace e dall’amore di Dio”.