Gianni Borsa

Gianni Borsa

Caritas Europa in conclave. Valente: “povertà, lavoro, migrazioni le priorità”. Invito al voto

Caritas Europa ha raccolto a Bruxelles i rappresentanti di 49 realtà nazionali. In agenda alcune urgenze sociali tra cui occupazione, servizi sociali di qualità e per tutti, accoglienza dei migranti, cooperazione internazionale e sviluppo sostenibile. Il vicedirettore di Caritas Italiana fa il punto dei lavori con il Sir. Non manca un appello a partecipare alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo

Pejcinovic Buric: “In Europa la democrazia sta arretrando”

L'allarme della Segretaria generale del Consiglio d'Europa. Il Sir l'ha intervistata alla vigilia dei 75 anni di fondazione dell'organizzazione che ha sede a Strasburgo, sorta nel 1949, e che oggi conta 46 Stati membri. "Diritti e libertà sono la bussola che guida il nostro viaggio attraverso multilateralismo e cooperazione internazionale". Severo il giudizio sulla Russia e l'aggressione all'Ucraina. "I giovani saranno i nostri eredi e dobbiamo tenere conto delle loro opinioni"

20 anni insieme: Ue celebra l’allargamento a est. E guarda a Balcani e Ucraina

Il 1° maggio 2004 dieci Stati entrarono a far parte della "casa comune", quasi tutti reduci del blocco comunista dissoltosi con il crollo del Muro di Berlino. Nel ventesimo anniversario si tracciano bilanci, riconoscendo passi avanti ai Paesi dell'est e vantaggi anche per quelli che erano già nell'Unione. Ma non furono, e non sono, tutte rose e fiori. Mentre si guarda già al futuribile nuovo ampliamento a Balcani, Ucraina, Moldova e Georgia

Patto Ue migrazione e asilo: mons. Perego (Migrantes), “fallimento della solidarietà europea”

“Il Patto europeo sui migranti richiedenti asilo e rifugiati, approvato oggi al Parlamento europeo a Bruxelles, avrebbe dovuto modificare le regole di Dublino, favorire la protezione internazionale in Europa di persone in fuga da disastri ambientali, guerre, vittime di tratta e di sfruttamento, persone schiacciate dalla miseria, con un impegno solidale di tutti i Paesi membri dell’Unione europea nell’accoglienza, il ritorno alla protezione temporanea come si era visto con gli 8 milioni di migranti in fuga dall’Ucraina, un monitoraggio condiviso tra società civili e Istituzioni del mar Mediterraneo per salvare vite nel Mediterraneo. Invece l’Europa – mentre continuano le tragedie nel Mediterraneo – a maggioranza di voti si chiude in se stessa, trascura i drammi dei migranti in fuga, sostituisce la vera accoglienza con un pagamento in denaro”.