Ne pomeriggio di venerdì 11 marzo, la Scuola della pace della Comunità di Sant'Egidio ha organizzato un appuntamento in contemporanea all'Arcella, a Mortise, al Portello e alla Guizza per ribadire la voglia di pace in questo momento storico sensibili. I più piccoli hanno sventolato fazzoletti bianchi e sorretto bandiere con i colori dell'arcobaleno. All'Arcella, un momento toccante con la testimonianza della signora Luciana che ha raccontato i bombardamenti del 1943 che hanno coinvolto il quartiere a nord di Padova.
Cento sono i passi necessari per percorrere il ponte che attraversa il fiume Nistro, confine geografico naturale tra l’Ucraina e la Moldavia. Dal 24 febbraio, sono oltre 100 mila civili rifugiati ucraini, principalmente donne e bambini, ad aver attraversato questa frontiera. Ad accoglierli non ci sono solo la Polonia o la Romania.
Dall'inizio del conflitto, la Moldavia, il Paese più povero d'Europa, ha accolto 100 mila ucraini, soprattutto mamme con figli, che stanno scappando dalle loro città. Pasti, calore, sostegno, case dove dormire e riposare. Ma non solo: la catena di umanità ha collegato la capitale Chișinău con Padova, più precisamente con la chiesa ortodossa di Santa Parascheva, nel quartiere Arcella. Qui in questi giorni si stanno raccogliendo beni di prima necessità, vestiti e altri tipi di aiuto trasportati su furgoncini: donazioni su donazioni in direzione Moldavia.
Il report sul cambiamento climatico dell’Ipcc delle Nazioni unite, ci avverte sulle conseguenze dell’inazione. In Europa, 170 milioni di persone a rischio siccità. Il livello del mar Mediterraneo si innalzerà. Le azioni virtuose che l’uomo saprà mettere in campo bloccheranno l’accelerazione, ma l’acqua salirà comunque nei prossimi secoli. Si sposterà la linea costiera con flussi migratori interni
La solidarietà diffusa tra cittadini e istituzioni e l’organizzazione rapida per essere subito pronti: «Ora serve mantenere alta la nostra sensibilità»
Meglio di quattro anni fa, solamente tre podi in meno rispetto al record assoluto di Lillehammer 1994. Brilla Arianna Fontana, ma anche l’oro impensabile conquistato a colpi di stone da Constantini e Mosaner