Realizzato dagli artisti Acme 107 e SteReal, lungo via Pierobon, sulla facciata del complesso della chiesa San Carlo Borromeo nel quartiere Arcella, il murale pone in dialogo tra Galileo Galilei e lo stesso Carlo Borromeo, entrambi contemporanei. Al centro Padova, capitale 2020 del volontariato, l'astrolabio e un ramoscello di ulivo le cui foglie diventano colombe. Accoglienza, comunità e bellezza in quasi 500 metri quadrati di muro progettato dalle associazioni Jeos e Domna all'interno di una rete di partner in cui ognuno ha dato il loro vitale contributo. Residenti stessi.
Da domenica 20 ottobre, al termine di tre pomeriggi dedicati a laboratori artistici e di street art, un universo buffo e colorato sospeso tra fiaba, favola e pura fantasia, dona un po’ di anima creativa e identitaria ai bambini tra i tre e i sei anni che vivono ogni giorno il cortile interno della scuola dell'infanzia San Carlo Borromeo, nel quartiere Arcella. L’iniziativa rientra come attività parallela alla realizzazione di un vastissimo murale lungo la facciata del complesso della parrocchia di San Carlo che si affaccia lungo via Pierobon. L’idea, che ha visto l’intuizione dell’associazione Domna, associazione Jeos e la partecipazione entusiasta di innumerevoli partner, promuove e celebra Padova come Capitale europea del volontariato 2020
La cooperativa Orizzonti sin dalla sua nascita nel 2003 è formata da un gruppo di mediatori interculturali, facilitatori linguistici. Da ottobre 2018 ha sposato la sua sede nel quartiere Arcella e partecipa al Welcome Festival in qualità di partner. Qual è per Orizzonti il senso e il valore delle parole "accoglienza" e "benvenuto"? Per Ala Yassin, presidente, è intrinseco nel suo percorso di vita: arrivato da Nazareth nel 1991, dopo essersi laureato in psicologia nel 1998, ha iniziato a lavorare con il Comune di Padova come mediatore scolastico in tempi in cui ancora non era definito uno specifico ruolo professionale.
L'ideatrice del logo del Welcome Festival è Agustina Falon, volontaria spagnola di 24 anni che resterà a Padova per nove mesi. Ha studiato comunicazione, è nata in Argentina, ma si è trasferita in Spagna all'età di sette anni assieme ai genitori; ha anche passaporto italiano perché sua nonna è nata in Italia prima di scappare in Sudamerica per la guerra: «Anch’io mi sono sentita straniera in Spagna quando ero bambina, abbiamo avuto qualche difficoltà naturalmente ma nulla è paragonabile a quello che vivono oggi i migranti con tutte le differenze che senz’altro ci sono, ma non per questo devono essere un limite o una barriera esclusiva».
All’interno del patronato della parrocchia di San Carlo Borromeo nel quartiere Arcella, Tre giorni di laboratori, creativi e gratuiti per cimentarsi con il disegno, coi murales e tanto altro. Laboratori gratuiti su prenotazione e rivolti a ragazzi dai 14 anni in su
Realizzati per la prima volta nel novembre del 2008, i tasti bianchi e neri consumati assieme alla loro memoria sono nuovamente lì per caratterizzare un pezzo di quartiere e per rendere omaggio a Bartolomeo Cristofori, cembalaro padovano e ideatore del fortepiano. Eppure questo murale, realizzato 11 anni fa assieme ai ragazzi di Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza dell'ospedale di Padova, partiva con un'altra idea: l'arte però sa intervenire e trasformare l'errore in una propria peculiarità e qualità identitaria di un pensiero divergente.
Nato nel 2018, su impulso di una volontaria francese, il Welcome Festival torna dal 16 al 30 ottobre per due settimane ricche di eventi, workshop, esibizioni e mostre all'interno del quartiere Arcella. Credendo nell’arte e nella creatività, per l’edizione 2019, il filo conduttore è il tema della migrazione e dell’accoglienza: volontari locali, europei, rifugiati e associazioni partner si intrecceranno in una rete vitale.
Gli elettori che lo scorso maggio hanno rinnovato i loro rappresentanti politici in 321 Comuni su 563 in totale in Veneto, si sono trovanti davanti a uno scenario tripartito: 164 realtà in cui erano presenti solo due liste; 99 con una pluralità eterogenea di candidati e 58, invece, con solamente un unico candidato. E la possibilità di scelta? Dove sono finiti gli aspiranti sindaci?