Hanno contagiato le vie dell'Arcella, colorandole con numerosi dipinti. Da inizio aprile, i ragazzi della 2^ A e 5^ A della scuola Rosmini e gli alunni della scuola dell'infanzia Quadrifoglio hanno dipinto e poi affisso tante tavolette per colorare il quartiere e renderlo più artistico e più unito. Il progetto ha vinto anche il concorso "Io, Cittadino glocale. Dal mio quartiere ai diritti proclamati dall'Onu" e, lunedì 10 dicembre, gli studenti sono andati in "trasferta" in centro, all'Università per raccontare il loro progetto durante la Giornata internazionale dei diritti umani che celebra i 70 anni dalla firma della Dichiarazione universale dei diritti umani. L'esempio di come nel nostro piccolo possiamo contagiare di positività chi ci circonda, trasmettendo messaggi importanti
Ha aperto i battenti il 5 gennaio 1999 e ha visto passare quattro generazioni di clienti. Dopo 20 anni, Maurizio Ranzato, sua moglie Eda, e Michele Rizzato sono ancora lì, nel locale che si affaccia su via Guido Reni, in zona San Carlo. Gli sgabelli così come i divani, i tavoli, l’insegna esterna, l’arredamento e tutto il sapore d’Oltremanica sono praticamente gli stessi, due decadi dopo, su consiglio, al tempo, appositamente di un architetto inglese. Davanti ai loro occhi il quartiere ha cambiato forma, così come gli stessi residenti: il negozio d'abbigliamento Arcobaleno ha da poco chiuso i battenti dopo oltre 50 anni di attività, al posto del cinema c'è la sala bingo e si è appiattita la cultura del ritrovarsi al pub per chiacchierare e sorseggiare birra. Complice la nomea negativa della zona. Ma Maurizio ricorda una detto: “hai i clienti che vuoi tenerti” così tutti problemi e la negatività rimangono fuori dal Mc Gregor's.
Martedì 13 novembre (dalle 16 alle 18), in occasione della giornata mondiale della gentilezza, nel piazzale della parrocchia di Mortise ci sarà una "merenda gentile" dove ognuno può portare qualcosa da condividere con l'altro. È solo uno dei tanti eventi organizzati dagli studenti del primo anno di magistrale di Psicologia di comunità che, seguendo le linee guida del concetto di "città gentile" del docente Massimo Santinello, in giro per Padova promuovono gesti cortesi e volenterosi. Buone pratiche altruiste prestando attenzione a ciò che ci circonda.
Sapete che in giapponese esiste un’unica parola per indicare un accumulatore seriale di libri, spesso senza leggerli? È “Tsundoku”. In tedesco, invece, con un semplice lessema “Fernweh” si fa riferimento alla nostalgia che si prova per paesi lontani. Sono vocaboli “intraducibili”, ovvero parole di altre lingue che non hanno un corrispondente diretto in italiano e che per essere tradotte è necessaria una perifrasi più o meno lunga. Queste e molte altre sono apparse negli ultimi giorni di ottobre grazie all’iniziativa promossa dalla casa editrice Zanichelli che ha dato inizio a una campagna di sensibilizzazione sulla lingua, italiana e straniera. Direttamente sui marciapiedi.
Ci sono ancora le cicatrici del nubifragio di luglio, di alcuni alberi è rimasto solo il tronco o parte di esso, ma osservando più attentamente laddove c’era una sophora, ora sbuca un ragazzo gambe all’aria intento a fare una giravolta. All'interno del progetto UrbanArt, lo scultore trentino Gianluigi Zeni, ha plasmato una scultura su quello che rimane dell'albero.
L'autoreferenzialità dei partiti e l'incapacità di reggere l'urto con il nuovo hanno incancrenito la politica e, di riflesso, i comizi e le feste. Così il dibattito critico, costruttivo, entusiasmante non è più appannaggio degli appuntamenti estivi storici e le piazze rimaste vuote vengono sempre più spesso riempite dai festival della politica, come quello di Mestre, che provano ricostruire il sapere e la curiosità dei cittadini.
Intervista a Nicola Pellicani, segretario dell'omonima fondazione e direttore del Festival della politica di Mestre. L'ottava edizione ha registrato oltre 35 mila presenze nei cinque giorni di eventi di settembre. Parlare di politica nelle piazze è ancora possibile...basta non invitare politici.
Pensata inizialmente come scampagnata dopo la seconda guerra mondiale, la Festa dell'Unità ha quasi da subito posto al centro del suo calendario l'aspetto politico. Da occasione di autofinanziamento del Partito comunista italiano a luogo che sapeva accogliere le esigenze dei cittadini, arena aperta anche a ospitare il dibattito e il confronto con esponenti di altri partiti.
Massimo Cacciari e Ilvo Diamanti, al Festival della politica, parlano di “popolocrazia”. Neologismo che nasconde una concreta preoccupazione: la mancanza di luoghi d'aggregazione sociale per parlare di politica e la sua crescente virtualizzazione sono due degli ingredienti alla base dei fenomeni politici del nostro tempo.