In oltre trent’anni di ricerche, Martin Reiter ha raccolto circa 400 cartoline natalizie, una selezione delle quali è al centro di una mostra allestita fino a fine gennaio 2021 nella stazione centrale di Innsbruck. Sono cartoline che raccontano le storie di persone e famiglie che hanno attraversato periodi difficili, come le due guerre mondiali. Sono uno spaccato attualissimo di come si sono succeduti, nel tempo, i diversi stili artistici e le mode. A tenere insieme tutte queste vite illustrate e raccontante, si ritrovano sempre le parole di “Stille Nacht”
“Non possiamo risolvere tutti i problemi e le sofferenze del mondo – scrive l’arcivescovo di Vienna – ma non dobbiamo ignorare chi bussa alla nostra porta in cerca di un rifugio. Anche Gesù è stato un rifugiato”.
“Chiedo a Dio di suscitare nei cuori di tutti il rispetto per la vita dei nostri fratelli, specialmente dei più fragili e indifesi, e di dare forza a coloro che la accolgono e se ne prendono cura, anche quando ciò richiede un amore eroico”. (Papa Francesco, tweet di mercoledì 16 dicembre 2020)
I canti dell’Avvento sono da decenni, nelle regioni alpine, un ingrediente fondamentale, che concorre – insieme al profumo di cannella, vin brulè e panpepato – a creare quell’atmosfera prenatalizia, che in tanti, attraverso i vari mercatini di Natale, hanno imparato a conoscere e amare. A causa delle norme per la prevenzione della diffusione del coronavirus, tanti musicisti e cori parrocchiali sono stati costretti a fermarsi. E questo, per loro, era un periodo di “alta stagione”, scandito da concerti e dall’animazione di tante messe. In tempo di pandemia, però, la creatività trova sempre nuove strade, così arriva online il calendario digitale del Verband der Kirchenmusik Südtirol, Associazione musica sacra dell’Alto Adige. Ogni giorno, dal 1° al 24 dicembre, vengono offerti brani musicali tipici dell’Avvento, ma non solo. Bussando sulle porticine con un clic del mouse, si scoprono anche spunti di meditazione e curiosità che raccontano il “dietro le quinte” di una realtà, quale quella della musica sacra, particolarmente viva in Alto Adige
Una cosa bella da ricordare in quest’anno 2020 catastrofico per aiutare chi ne ha più bisogno a festeggiare il periodo natalizio con il cuore un po’ più leggero.
Quello che Stefano Bozzini ha regalato domenica 8 novembre alla moglie, Carla Sacchi, è il concerto più importante della sua vita. Ora, lei, è "andata avanti".
Ha preso il via questa mattina in tutto l’Alto Adige lo screening di massa organizzato dalla Provincia con la locale Azienda sanitaria per fermare la diffusione del Covid-19.
Le note dell’oboe, cullate dal tremolo degli archi e solleticate dalle corde dell’arpa, trasformano la stanza in uno specchio di acqua fatato, su cui si riflette la luna. Le mani iniziano a muoversi timorose, lasciando alle dita il compito di disegnare eleganti linee nell’aria. E le braccia si distendono sinuose per spiccare il volo.