Irene Argentiero

Irene Argentiero

Ritorno in classe. La prima campanella è suonata in Alto Adige all’insegna di una “nuova normalità”

Dopo sei mesi di silenzio, lunedì scorso la campanella è tornata a suonare in tutto l’Alto Adige. Nei cortili di scuole e istituti è stato un ordinato brulicare di zainetti e mascherine, in un’atmosfera mista di emozione e tensione, che ha avuto come protagonisti non solo i 91.797 tra bambini e ragazzi dei tre gruppi linguistici che sono tornati in classe una settimana prima dei loro colleghi nel resto d’Italia. Un anno scolastico, questo, che inizia da dove di solito dovrebbe finire, ossia dagli esami. E ad essere esaminati – paradosso della pandemia – questa volta non sono i ragazzi, ma gli insegnanti e i vertici scolastici, chiamati non solo a condividere e trasmettere il sapere, ma anche (oggi più di ieri) a garantire la sicurezza di alunni e studenti. E ad essere esaminati sono anche gli amministratori pubblici, chiamati a gestire il non facile nodo del trasporto pubblico