È durato 57 minuti l'incontro tra il Papa e il presidente Macron, che nel pomeriggio ha preso possesso nella basilica di San Giovanni in Laterano del titolo di protocanonico d'onore. "La vocazione dei governanti è per i poveri", ha detto Francesco. E lui, rompendo il protocollo, gli ha messo la mano sulla spalla, poi due baci di saluto. La moglie Brigitte rigorosamente in nero, cappelli raccolti ma a capo scoperto.
"Una grande impresa in perdita". Così Papa Francesco, nella preghiera ecumenica a Ginevra, ha definito l'ecumenismo, mettendo in guardia dalla divisione tra "conservatori" e "progressisti". Il cristiano si schiera solo da una parte: quella di Gesù e del Vangelo. Nell'incontro ecumenico, il Papa ha chiesto "un nuovo slancio evangelizzatore", ricordando che la Chiesa non è una Ong: cresce per attrazione. "C'è da inquietarsi quando alcuni cristiani si mostrano indifferenti nei confronti di chi è disagiato", il monito della messa finale al Palaexpo. No a una vita "drogata", sì alla semplicità del pane
Un "decalogo" per una pastorale giovanile vocazionale, che sappia andare incontro alla parte più importante e decisiva della "Chiesa che manca in Italia". A formularlo è don Armando Matteo, nel suo ultimo libro. Lo abbiamo intervistato, in vista del prossimo Sinodo sui giovani.
Ricevendo oggi, nella Sala Clementina, il Forum delle associazioni familiari, il Papa ha lasciato da parte il testo scritto per parlare "con il cuore" a 360°, per quasi mezz'ora: "Non stancatevi di sostenere la crescita della natalità in Italia, sensibilizzando le istituzioni e l’opinione pubblica sull'importanza di dar vita a politiche e strutture più aperte al dono dei figli"
Il cuore dell'introduzione del card. Bassetti all'Assemblea della Cei è dedicato all'attuale passaggio politico. "La partita non è persa", ma non basta avere un governo per guidare un Paese. "Cogliere la sfida del nuovo che avanza nella politica italiana per fare un esame di coscienza", l'appello, a partire dal contributo importante che i cattolici hanno dato in questi cento anni di impegno, dall'appello di Sturzo "ai Liberi e forti", e dalla capacità di essere "minoranze attive". "Stima" a Mattarella. "Respiro europeo" ed etica pubblica principi fondanti per l'Italia
Dare corpo a un "sistema italiano" di "fidei donum" e ridurre il numero delle diocesi. Sono due delle proposte di Papa Francesco alla Chiesa italiana, riunita in questi giorni in Vaticano per l'assemblea generale. Crisi delle vocazioni, povertà evangelica e trasparenza, riduzione delle diocesi, le tre "preoccupazioni" attorno a cui si è articolato il suo discorso a braccio, prima dell'incontro "a porte chiuse" con i vescovi.
"Elaborare nuove forme di economia e di finanza" attraverso "un discernimento etico" che superi l'egoismo miope dell'attuale sistema. È l'obiettivo del documento di due dicasteri della Santa Sede, presentato ieri in sala stampa vaticana.
Da un "non popolo" al popolo dell'Esodo. È questa la direzione indicata dal Papa alla sua diocesi, esortata a San Giovanni in Laterano ad "ascoltare il grido del popolo" per guarire le proprie "malattie spirituali" attraverso una conversione pastorale che non abbia paura di "lasciarci mangiare dalla realtà". Duemila i presenti, tra l'interno e l'esterno della basilica
Aspettando Francesco il 20 aprile, quando il Papa renderà omaggio a don Tonino Bello ad Alessano e Molfetta, la testimonianza del parroco di Tricase, don Flavio Ferraro, e di don Salvatore Leopizzi, parroco a Gallipoli e amico di una vita.