Nel quarto discorso rivolto alla diocesi di Roma, Papa Francesco chiede di "uscire dalle dichiarazioni di principio per addentrarci nel cuore palpitante dei quartieri". No alla "logica separatista" e alla "pastorale dei ghetti", sì alla Chiesa Madre capace di "assumere la logica della compassione", senza giudicare e condannare. "Accogliere, accompagnare, discernere, integrare" i verbi-chiave.
Al centro della catechesi del mercoledì, davanti a 28 mila fedeli, la parabola del ricco Epulone e del povero Lazzaro, da cui emerge il "grido silenzioso" dei poveri in un mondo in cui "immense ricchezze sono nelle mani di pochi" . "Ignorare il povero è disprezzare Dio", la lezione.
Conferito a Francesco il Premio Carlo Magno 2016 davanti alle più alte cariche dell'Unione europea.Nel suo discorso, un vero "trattato", Bergoglio usa soprattutto due verbi - "osare" e "sognare" - e auspica un "nuovo umanesimo europeo", all'insegna di tre altri verbi: "integrare, dialogare e generare".
Nella basilica di San Pietro un'altra novità del Giubileo di Papa Francesco: la Veglia per "asciugare le lacrime" e imparare a declinare una delle sette opere di misericordia: "Consolare gli afflitti". Le "ragioni del cuore" antidoto all'indifferenza per le sorti del mondo, al centro dell'omelia del Papa, che subito prima ha ascoltato tre testimonianze di sofferenza e di rinascita.
Al centro della catechesi dell'udienza "lo zelante dottore della legge" e "l'anonima donna peccatrice". Alla fine dell'udienza, un nuovo appello per la pace in Ucraina e per la colletta umanitaria di domenica prossima in tutte le Chiese d'Europa.
Il mercoledì del papa, in attesa di volare a Lesbo per esprimere "vicinanza e solidarietà" ai profughi, ai cittadini e a tutto il popolo greco. Al centro della catechesi, il brano evangelico della chiamata di Matteo, che dimostra come la Chiesa "non è una comunità di perfetti, ma di discepoli in cammino", peccatori e bisognosi di perdono.
Pubblicata l’esortazione del Papa che raccoglie il lavoro dei due anni di cammino del Sinodo sulla famiglia. “Integrare tutti”, la frase guida. Parlare alle famiglie “così come sono”, la consegna. Niente più distinzioni tra situazioni “regolari” o “irregolari”: “accompagnare, discernere e integrare” l’invito ai vescovi e ai pastori, chiamati a valutare caso per caso.
Il Papa ha iniziato mercoledì un ciclo di catechesi su Gesù e la misericordia e ha incontrato Lizzy Myers, la bambina dell’Ohio affetta da una malattia genetica rara (Sindrome di Usher – Tipo B ) che presto la renderà cieca e sorda e che mercoledì scorso, non era riuscita a incontrare il Papa, a causa della perdita di una coincidenza aerea negli Stati Uniti.
Il Papa ha concluso il ciclo di catechesi sulla misericordia nell'Antico Testamento offrendo ai circa 30 mila fedeli presenti in piazza San Pietro una meditazione sul Salmo 51, il "Miserere". "Dio è più grande del nostro peccato", ha ripetuto per tre volte insieme alla folla. Dio "non nasconde il peccato, ma lo distrugge e lo cancella dalla radice, non come fanno in tintoria". "Tutti siamo peccatori": la "dignità" del perdono di Dio è "quella di alzarci".