I sostenitori dell'Ucraina a Washington hanno reagito con orrore all'attacco verbale del presidente Donald Trump e del vicepresidente JD Vance al leader ucraino Volodymyr Zelenskyy, fino a poche ore prima era considerato un alleato, venerdì 28 febbraio, nello Studio ovale, dove avrebbe dovuto concludersi un accordo di difesa per Kiev in cambio di concessioni sulle terre rare
La Conferenza episcopale Usa denuncia la sospensione dei fondi per i rifugiati e avvia un’azione legale contro l’amministrazione Trump. Proteste e iniziative legislative per tutelare i migranti e i luoghi di culto dalla paura dei controlli dell’immigrazione
In tutti i 50 Stati americani si sono svolte manifestazioni contro le politiche dell’amministrazione Trump e le azioni di Elon Musk. I dimostranti denunciano tagli ai programmi sociali, repressione dell’immigrazione e modifiche radicali all’ordinamento del governo. Tra le accuse, anche il congelamento dei fondi all’Usaid e le minacce alle organizzazioni religiose impegnate nell’assistenza umanitaria
Ruth Milgram, 94 anni, sopravvissuta alle persecuzioni naziste, racconta il suo viaggio dall’inferno della Germania hitleriana alla rinascita negli Stati Uniti: “A 93 anni mi è stata restituita la mia patria”
Il deputato repubblicano Justin Keen propone una taglia per deportare immigrati illegali, in linea con le politiche migratorie di Trump, che includono incursioni in scuole e chiese. Il vescovo Seitz di El Paso denuncia misure che generano paura e ansia, ribadendo solidarietà ai migranti. I vescovi del Colorado chiedono equilibrio tra accoglienza e sicurezza, segnalando l’aumento di traffico di droga e tratta di esseri umani. Le chiese cristiane si dividono tra accoglienza e adesione alla politica migratoria del presidente
Donald Trump si insedia come 47° presidente degli Stati Uniti, inaugurando il mandato con un discorso ricco di slogan e promesse radicali, tra cui la deportazione di migranti, il rilancio dei combustibili fossili e la revisione delle politiche commerciali. La cerimonia, segnata da una forte presenza religiosa, ha visto il giuramento su due Bibbie e preghiere ecumeniche. I vescovi americani esprimono preoccupazione per le misure annunciate, chiedendo tutela per immigrati, rifugiati, poveri e persone vulnerabili. Subito firmati ordini esecutivi controversi, tra cui il ritiro dall'Oms e dall'accordo sul clima di Parigi
Neppure le chiese, gli ospedali e le scuole potrebbero essere risparmiate da quella che il prossimo presidente americano, Donald Trump, ha definito la "più grande operazione di deportazione nella storia americana" che espellerà dal territorio statunitense 11 milioni di presunti immigrati illegali. A pochi giorni dall’insediamento di Trump, vari vescovi e diversi leader religiosi stanno correndo ai ripari, soprattutto dopo che il coordinatore delle politiche al confine, Tom Homan, ha già chiarito che le restrizioni sui luoghi protetti saranno accantonate e ha autorizzato un'incursione su larga scala vicino a Bakersfield, in California, facendo arrestare dozzine di lavoratori agricoli stagionali e terrorizzando gli altri lavoratori a giornata.
Le bandiere a mezz’asta che ancora sventolano su tutti gli edifici governativi, ma anche sui ponti, nelle stazioni ferroviarie e su tanti tetti delle case di Washington D.C. e di tante città americane sono il lutto collettivo con cui l’America ha accompagnato e continuerà ad accompagnare fino al 29 gennaio la morte di Jimmy Carter.
“Los Angeles è assediata dagli incendi”, racconta il prof. Giampi Sciutto, testimone del dramma che ha devastato quartieri, scuole e luoghi di culto. Oltre 130mila persone evacuate e migliaia di case distrutte, mentre chiese come Santa Monica e Corpus Christi si sono adoperate per accogliere gli sfollati. L’arcivescovo di Los Angeles, mons. José Gomez, ha invitato la comunità a essere strumenti di amore e sostegno per chi soffre. Gli incendi, alimentati dai venti, hanno già consumato 28mila acri, lasciando una scia di distruzione e dolore