Un attacco terroristico ha trasformato il Capodanno di New Orleans in una tragedia: Shamsud-Din Jabbar, ex militare radicalizzato, ha investito la folla a Bourbon Street con un furgone, uccidendo 15 persone e ferendone 30. Dopo uno scontro con la polizia, Jabbar è stato ucciso, mentre l’FBI indaga su possibili complici. L’arcivescovo di New Orleans ha invitato a non perdere la speranza, anche in mezzo a tanto dolore
Nella dichiarazione con cui il presidente degli Usa ha annunciato la sua decisione ha chiarito: "Non fraintendete: condanno questi assassini, mi dispiace per le vittime dei loro atti spregevoli e provo dolore per tutte le famiglie che hanno subito perdite inimmaginabili e irreparabili", ma allo stesso tempo ha voluto mostrare ampia distanza dal presidente eletto Donald Trump che ha promesso di riprendere le esecuzioni
Sarà la numero 203 dell'anno la sparatoria avvenuta ieri, lunedì 16 dicembre, alla Abundant Life Christian School di Madison, in Wisconsin: una scuola privata frequentata da oltre 390 studenti dalla scuola materna alla classi del superiore. A morire sotto i colpi dell’arma da fuoco, imbracciata da una studentessa di 17 anni, presunta assassina, sono stati un altro studente e un’insegnante. Il loro decesso, secondo l’organizzazione anti-violenza Everytown for Gun Safety aggiunge 2 morti ai 56 già registrati nelle scuole in tutto il 2024, che sempre negli istituti scolastici ha registrato 153 feriti, includendo gli ultimi sei registrati proprio nella scuola di Madison
I cattolici americani bianchi sono stati determinanti per la vittoria elettorale di Donald Trump, il prossimo 47° presidente degli Stati Uniti. Gli exit poll pubblicati dal Washington Post il 5 novembre, hanno mostrato che il 56% degli elettori cattolici ha sostenuto Trump, rispetto al 41% per Harris
I seggi non sono ancora tutti chiusi, ma le proiezioni non lasciano margini a stravolgimenti del verdetto: Donald J. Trump sarà il 47° presidente degli Stati Uniti e il Senato è tornato a guida repubblicana. Sulla Camera i margini di vittoria per il Grand Old Party (altro nome dei repubblicani) non sono ancora netti, ma un’eventuale sconfitta sarebbe marginale, rispetto ad un partito che ha in mano il potere giudiziario, potendo contare su una maggioranza conservatrice alla Corte Suprema, il potere esecutivo e una parte rilevante di quello legislativo
L’anno elettorale per eccellenza, che ha visto metà della popolazione mondiale al voto, con risultati che quasi mai hanno premiato il governo in carica, avrà oggi il suo culmine nelle elezioni Usa
Nonostante entrambi i candidati abbiano tenuto la scorsa settimana i discorsi di chiusura della loro campagna elettorale, continuano il loro tour negli Stati indecisi, sperando che fino alla fine l’ago della bilancia si muova in un’unica direzione. Oltre 75 milioni di americani quella direzione l’hanno già decisa perché hanno scelto di votare in anticipo o per posta rispetto al giorno ufficiale dell’elezione: il 5 novembre
53 benedettine residenti in Pennsylvania si sono ritrovate in un post su X accusate di aver manipolato il processo elettorale. Suor Patricia e le sue consorelle sono tra le vittime del “Movimento per l’integrità elettorale”, una novità della campagna elettorale statunitense. Guidato dalla narrativa delle elezioni rubate e truccate del 2020, il Movimento inizialmente noto come “Stop the steal – Stop al furto” è diventato ora una quinta colonna del partito repubblicano per vigilare sul processo di certificazione del voto, sull’integrità delle schede elettorali e sulla registrazione degli elettori
Michigan, Nevada, Arizona, Pennsylvania e Wisconsin sono tra gli stati chiave che decideranno le elezioni del 2024. I loro elettori, non chiaramente schierati per i repubblicani o per i democratici, determineranno se sarà Kamala Harris o Donald Trump ad ottenere i 270 delegati necessari a vincere la presidenza. Proprio in questi stati, nelle ultime settimane, gli elettori cattolici sono diventati un target decisivo, preso di mira da pubblicazioni che si spacciano per cattoliche, ma non lo sono, e i vescovi sono stati costretti ad intervenire. In un articolo del 20 ottobre, ProPublica, un'organizzazione non profit di giornalismo investigativo, ha notato la rinascita del "Catholic Tribune" proprio in questi stati cosiddetti "oscillanti". La diocesi di Reno, in Nevada, la Wisconsin Catholic Conference e l'arcidiocesi di Detroit in Michigan hanno fatto sentire la loro voce, rinnegando le pubblicazioni e mettendo in guardia i loro fedeli.