Nata a Roma nel 1960 da genitori istriani. Ha studiato a Padova, dove attualmente vive e lavora. Laureata in lettere, è professionista nel 1990. I suoi campi di interesse sono il mondo del lavoro, il terziario sociale, la cultura, le storie delle persone.
L’intervista Fabio Toso, direttore della Fondazione Oic, da poche settimane è vice presidente nazionale di Uneba. La sua analisi della situazione per le case di riposo
I circoli di Creola e Candiana sono ripartiti, con prudenza, ma anche con tanta buona volontà. Non mancano le iniziative per coinvolgere e sensibilizzare i soci in progetti sociali e caritativi
L’anno scorso, durante il lockdown, Maria Pezzato – 23 anni, trevigiana – ha cominciato a frequentare le Cucine di via Tommaseo. «Mi sono detta: voglio sperimentarmi qui». "La povertà mi faceva paura, ma mi dava fastidio non saperla affrontare"
Casa Priscilla festeggia due decenni di attività a fianco di donne sole e bambini in situazione di disagio familiare. Numerosi i cambi di sede negli anni per andare incontro a varie esigenze. Ora c’è un grande obiettivo da raggiungere
Ultimi giorni per partecipare al bando Ri-CreAzione, promosso dall’Ufficio diocesano dell’educazione e della scuola, dalla Caritas diocesana e da Noi Padova e rivolto a tutte le parrocchie della Diocesi che offrono, anche attraverso enti terzi, un servizio di doposcuola.
Come mi relaziono con i poveri? Dare è gratificante, così come ricevere. Ma non è educativo per entrambe le parti. Alle Cucine si vive un’esperienza educativa... anche contagiosa
Dalla conferenza organizzativa nazionale, che si è tenuta a Padova il 7 e 8 ottobre, sono emersi tanti spunti per il cammino dell’associazione. Soprattutto, pur cogliendo le difficoltà del momento, ci si rimbocca le maniche
Paola e Marco, genitori di tre figli, grazie al progetto “Confido” hanno coronato il loro desiderio di aprirsi all’affido e da metà settembre hanno accolto una bambina di otto mesi.
Da volontario delle Cucine popolari a tirocinante come studente di Scienze dell’educazione allo Iusve: «Incredibile la varietà delle storie degli ospiti». "Mi chiedo come contribuire ad accogliere con la mia professione"